Possibilita' di pesca 2021: accordo sulle catture nel Mediterraneo
Gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sulle possibilità di pesca 2021 nell'Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Cosa cambia per l'Italia.
> Coronavirus: gli aiuti per pesca e acquacoltura
L'intesa sulle possibilità di pesca per il 2021 mira a proseguire gli sforzi per una pesca sostenibile, in linea con gli impegni politici assunti nella dichiarazione MedFish4ever e nelle dichiarazioni di Sofia, nella comunicazione "Verso una pesca più sostenibile nell'UE: situazione attuale e orientamenti per il 2021" e con il Piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico.
Dopo aver approvato le proposte della Commissione europea sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico ad ottobre, il 17 dicembre il Consiglio Agrifish ha adottato i limiti di cattura per oltre 200 stock ittici commerciali nell'Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2021 e, nel caso delle specie di acque profonde, per il 2021 e il 2022.
Dal momento che oltre 100 di questi stock nell'Atlantico e nel Mare del Nord sono stati gestiti congiuntamente con il Regno Unito negli ultimi decenni e che i negoziati sulle future relazioni tra Londra e l'UE sono ancora in corso, i ministri hanno convenuto di fissare dei contingenti provvisori, con un rinnovo proporzionale, per i primi tre mesi del 2021, delle attuali possibilità di pesca per il 2020.
Mar Mediterraneo
Per il Mediterraneo, il regolamento approvato dai ministri prosegue l'attuazione del piano di gestione pluriennale dell'UE per gli stock demersali nel Mediterraneo occidentale, adottato nel giugno 2019, riducendo lo sforzo di pesca del 7,5%. Il regolamento introduce anche misure adottate dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo nel 2018 e 2019, in particolare misure per anguilla, corallo rosso, lampuga, piccoli pelagici e stock demersali nell'Adriatico e stock di gamberetti di acque profonde nel Mar Ionio, Mare di Levante e Canale di Sicilia.
Soddisfatta la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che con i ministri di Francia e Spagna si è opposta alla proposta iniziale della Commissione europea, che per il Mediterraneo occidentale prevedeva una riduzione dello sforzo di pesca del 15% in termini di giornate. "I nostri piani nazionali già prevedevano un 15% in meno, ma l'emergenza Covid ha duramente colpito la pesca, fortemente legata al settore horeca, e la scelta sarebbe stata inaccettabile".
Una posizione criticata dal commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius, secondo cui una maggiore riduzione dello sforzo “avrebbe consentito di riportare gli stock ittici a livelli sostenibili più rapidamente e di garantire la vitalità sociale ed economica a lungo termine dei pescatori e donne che operano nella regione”. L'accordo raggiunto prevede invece che alla riduzione dello sforzo di pesca comune ai tre Stati membri del 7,5% si possano aggiungere alcune misure aggiuntive nazionali per ciascun Paese.
"Francia e Spagna hanno optato per ulteriori aree da chiudere alla pesca entro l'estate, ma questa opzione sarebbe stata impraticabile per noi", ha detto la ministra, spiegando che l'Italia ha quindi sottoscritto un impegno per un'ulteriore riduzione dello sforzo di pesca del 2,5% arrivando così a un 10% di riduzione totale, senza ulteriori obblighi.
"Di fatto la riduzione sarà inferiore - ha proseguito la Ministra - poiché un'ulteriore riduzione del 7% era già stata raggiunta dalla nostra flotta con gli scorsi piani di gestione. La riduzione sarà quindi di meno del 3% in termini reali".
Mar Nero
Per il Mar Nero, invece, la Commissione aveva proposto i limiti di cattura e i contingenti per il rombo chiodato e lo spratto, che sono stati mantenuti - in base all'accordo tra i 27 - al livello del 2020.
Mar Baltico
Relativamente al Mar Baltico, ad ottobre i ministri hanno convenuto di continuare a ridurre le possibilità di pesca per diversi stock ittici per favorirne la ricostituzione. Hanno deciso di proseguire la chiusura della pesca del merluzzo bianco del Baltico orientale e di prevedere soltanto un contingente di catture accessorie, che è stato notevolmente ridimensionato rispetto a quello dello scorso anno. Le riduzioni maggiori dei totali ammissibili di catture (TAC) hanno interessato l'aringa del Baltico occidentale e del Baltico centrale, in linea con i più recenti pareri scientifici.
I ministri hanno convenuto un aumento moderato dei TAC per l'aringa del Golfo di Riga, il merluzzo bianco del Baltico occidentale, la passera di mare, lo spratto e il salmone nel bacino principale del Mar Baltico, mentre il TAC per il salmone del Golfo di Finlandia subirà una riduzione moderata. I TAC per l'aringa del Golfo di Botnia saranno mantenuti allo stesso livello dell'anno scorso.
> Per approfondire: legge conversione Dl Rilancio: gli aiuti per le imprese della pesca
Photo credit: Foto di Meliani Idriss da Pexels