Dal 2021 cambiano gli aiuti di Stato nell'ambito del sistema ETS
Per fare dell’Europa la prima economia climaticamente neutra entro il 2050 la Commissione adotta nuovi orientamenti sugli aiuti di Stato per il sistema ETS.
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Obiettivo: ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio - la pratica in base alla quale le imprese trasferiscono la produzione in paesi al di fuori dell'UE caratterizzati da politiche climatiche meno ambiziose - che non comporta, a fronte della riduzione delle attività economiche nell'UE, alcuna riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale.
Come funzionano gli aiuti di Stato nell'ambito del sistema ETS
Gli orientamenti riveduti sugli aiuti di Stato concessi nell'ambito del sistema per lo scambio di quote di emissioni dell'UE consentono agli Stati membri di compensare alle imprese dei settori a rischio una parte dei costi più elevati dell'energia elettrica che esse devono sostenere a causa dei segnali di prezzo del carbonio creati dal sistema EU ETS (i cosiddetti "costi indiretti delle emissioni").
Allo stesso tempo, una sovracompensazione delle imprese rischierebbe di contraddire i segnali di prezzo creati dal sistema EU ETS per promuovere una decarbonizzazione dell'economia efficace sotto il profilo dei costi e potrebbe creare indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico.
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Cosa cambia dal 2021
Gli orientamenti ETS riveduti prevedono innanzitutto la concessione di aiuti soltanto ai settori a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio a causa degli elevati costi indiretti delle emissioni e della loro forte esposizione al commercio internazionale. Sono stati selezionati come ammissibili 10 settori e 20 sottosettori (rispetto ai 13 settori e ai 7 sottosettori previsti dai precedenti orientamenti). Tra questi includono settori come l’alluminio, la carta, il rame, il ferro, l’acciaio, alcuni polietileni utilizzati nella produzione di materie plastiche, la fibra di vetro e, per la prima volta, l’idrogeno.
Un’altra novità riguarda un tasso di compensazione fisso del 75% nel nuovo periodo (con una riduzione rispetto all'85 % previsto all'inizio del precedente periodo di scambio del sistema ETS) e l’esclusione delle compensazioni per le tecnologie non efficienti, al fine di mantenere gli incentivi delle imprese a favore dell'efficienza energetica.
Infine, i nuovi orientamenti subordinano la compensazione ad un ulteriore impegno a favore della decarbonizzazione da parte delle imprese interessate, ad esempio al rispetto delle raccomandazioni emerse dai rispettivi audit sull'efficienza energetica.
Gli orientamenti ETS riveduti entreranno in vigore il 1º gennaio 2021, con l'inizio del nuovo periodo di scambio del sistema ETS.