Universita': Miur, ripartite risorse Fondo Finanziamento Ordinario-FFO
Via libera del Ministero dell'Istruzione alla ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) delle Università, con risorse complessive pari a 7 miliardi di euro.
Con il decreto di ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO), firmato dal ministro Stefania Giannini e attualmene al vaglio della Corte dei Conti, è stato istituito un sistema di distribuzione dei fondi pubblici che lega l'assegnazione di quote sempre più consistenti dei finanziamenti alla qualità dei servizi offerti agli studenti.
Quota premiale
Il Fondo di finanziamento ordinario ammonta, per il 2014, a poco più di 7 miliardi di euro. Il 18% di queste risorse (1 miliardo e 215 milioni di euro) è assegnato alla cosiddetta quota premiale, su cui pesano i risultati conseguiti nella ricerca (per il 70%), nelle politiche di reclutamento (20%) e nella didattica, con specifico riferimento all'apertura internazionale (10%).
La quota premiale del finanziamento passa dal 13,5% del 2013 al 18% del 2014 e sarà distribuita prendendo in considerazione anche la partecipazione al programma Erasmus.
Oltre il 22% delle risorse disponibili, inoltre, sarà distribuito sulla base delle performance dei singoli atenei, tra quota premiale, programmazione triennale, dottorati di ricerca, fondo per i giovani e fondo perequativo.
Altri stanziamenti, come il Fondo per i dottorati, quello per il sostegno ai giovani e il piano triennale delle Università (per complessivi 259.296.174 euro) vengono ripartiti attraverso criteri meritocratici.
Contesti economicamente deboli
Il decreto tiene conto degli atenei situati in contesti economicamente più deboli, con clausole di salvaguardia che stabiliscono un tetto massimo di riduzione dei fondi pari al 3,5%, contro il 5% del 2013. Nessuna Università scenderà comunque sotto il 2,7% e in base ai nuovi parametri più della metà degli atenei troverà un segno ‘più’ davanti al proprio finanziamento quest’anno. Un miglioramento che riguarda oltre il 50% delle Università del Sud.
Costo standard di formazione
Una fetta della quota base del FFO è poi assegnata, per un miliardo circa, in base al costo standard di formazione per studente in corso. Un sistema inedito che punta ad agganciare lo stanziamento delle risorse non più a criteri storici bensì meritocratici, quali la qualità e la tipologia dei servizi offerti agli studenti.
Nello specifico, il costo standard, oggetto di un apposito decreto MIUR-MEF, viene calcolato attraverso una formula che mette in relazione i costi che gli atenei sostengono per i diversi corsi di studio (costi dei docenti, degli amministrativi e tecnici, di funzionamento) alla popolazione studentesca. Per evitare sperequazioni è previsto un correttivo territoriale basato sul contesto economico. Si tiene conto anche della capacità contributiva reale degli studenti a partire dai redditi medi regionali pubblicati dall'Istat.
Rientro dei cervelli
Il decreto conferma anche quest’anno i 5 milioni di euro destinati al programma Rita Levi Montalcini, che ha lo scopo di richiamare studiosi italiani e stranieri che lavorano all’estero, mentre a favore degli studenti ci sono 6 milioni di euro per il sostegno ai diversamente abili e 500mila euro per i dislessici.
E’ infine previsto un fondo di 15,7 milioni di euro a sostegno delle Università che sono sede di ex policlinici universitari a gestione diretta. Anche quest’anno ci sarà uno stanziamento per la promozione delle lauree scientifiche.
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