Biometano – MISE lancia consultazione su decreto
Fino al 13 gennaio è aperta la consultazione pubblica sulla bozza di decreto per l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti.
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Il Ministero dello Sviluppo economico lancia una consultazione pubblica sulla bozza di decreto per l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti compresi quelli avanzati. Decreto annunciato da tempo, volto ad introdurre un nuovo schema di incentivazione per il biometano in grado di superare le criticità denunciate dagli addetti ai lavori sul decreto del 2013, fra cui spiccano l'insicurezza sulle condizioni economiche e la complessità degli sbocchi commerciali nei potenziali mercati di destinazione.
Il testo è stato sottoposto all’attenzione dei soggetti coinvolti nei lavori del “Comitato tecnico consultivo biocarburanti” (con rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Agricoltura, dell’Economia, oltre che dell’Agenzia Dogane e del Gestore dei servizi energetici), e vuole essere uno stimolo per un nuovo sviluppo dell’uso del biogas, questa volta non per la produzione di elettricità ma per il suo impiego, come biometano, nel settore dei trasporti.
La bozza di decreto definisce un sistema incentivante espressamente rivolto al biometano immesso nella rete del gas naturale con destinazione specifica nei trasporti, al “biometano avanzato” immesso nelle reti con obbligo di connessioni di terzi e destinato ai trasporti, ai biocarburanti avanzati diversi dal biometano e alla riconversione a biometano di impianti a biogas esistenti.
Gli stakeholder interessati ad inviare commenti e proposte integrative, entro il 13 gennaio 2017, ed alternative alla bozza di decreto devono tenere conto di una serie di vincoli e principi alla base del testo.
Innanzitutto, l’obiettivo di fondo, vale a dire favorire e incentivare lo sviluppo dei biocarburanti avanzati o di seconda generazione, quelli cioè prodotti a partire da materie prime che non competono direttamente con gli alimenti e i mangimi, quali i rifiuti e i residui agricoli.
Inoltre, nel lanciare la consultazione il MISE ricorda la priorità accordata al biometano nei trasporti, per contribuire al raggiungimento del target Ue del 10% di fonti rinnovabili nel settore entro il 2020. Primo obiettivo intermedio è arrivare ad un consumo di circa 1,1 miliardi di metri cubi. In seguito, con aggiornamenti successivi del decreto, ampliarne gli usi oltre ai trasporti, con consumi previsti fino a 6-8 miliardi di mc (secondo stime di disponibilità nazionali elaborate da varie fonti).
Le nuove norme dovranno inoltre favorire, da un lato, lo sviluppo di un’economia circolare nel mondo agricolo - dalla produzione agricola e dagli allevamenti, ricorda il MISE, si generano scarti e sottoprodotti da cui si può ricavare biometano, il quale, trasformato in forma liquida come “biometano liquido” (BML), può essere usato come combustibile nei trattori agricoli, usati a loro volta per la produzione agricola e per gli allevamenti – e lo sviluppo di un ciclo virtuoso dei rifiuti, in particolare della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU), che porta ad una valorizzazione economica degli stessi in grado di ridurre il costo complessivo dello smaltimento.
Infine, le proposte non dovranno prevedere un incremento, per le imprese e per i cittadini, delle bollette del gas e dell’energia elettrica, ma anzi dovranno produrne una qualche diminuzione; né dovranno prevedere una sovra compensazione degli incentivi da erogare alle rinnovabili (dovranno dunque essere compatibili con la disciplina Ue sugli aiuti di stato).