Contributi Editoria – agenzie stampa contro la gara europea
Scontro tra agenzie di stampa e Governo dopo l'annuncio di una gara europea per l'acquisto dei notiziari informativi
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Agenzie di stampa sul piede di guerra dopo l'annuncio del ministro per lo Sport con delega all'informazione Luca Lotti di voler indire una gara europea per l'affidamento dei servizi informativi allo Stato. Dopo la mobilitazione messa in atto martedì dalle redazioni delle agenzie di stampa e la diffida avviata da LaPresse nei confronti del Dipartimento per l’editoria e l’informazione, sulla vicenda è intervenuto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, dicendosi pronto ad approfondire con il presidente dell'Anac Raffaele Cantone la possibilità di evitare la gara, compatibilmente con quanto previsto dal Codice degli appalti.
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Al centro dello scontro vi è la decisione del ministro Lotti di riformare il mercato delle agenzie di stampa prevedendo, a partire dal secondo semestre del 2017, due gare a procedura aperta per l’acquisto dei servizi informativi, rispettivamente, per le amministrazioni dello Stato e per il Ministero degli Affari esteri e la rete diplomatica. Secondo le anticipazioni dello stesso Lotti e del responsabile del Dipartimento dell’editoria Roberto Marino, la gara dovrebbe essere pronta per fine aprile e chiudersi a giugno, con uno stanziamento invariato rispetto a quello del 2016, suddiviso tra più lotti per garantire il principio del pluralismo dell’informazione e l’accesso alle PMI.
La decisione è stata duramente contestata dal Coordinamento dei Comitati di redazione (Cdr) delle agenzie di stampa nazionali, per il rischio di consegnare l'informazione primaria italiana ad aziende straniere, rinunciando alla tutela di un interesse pubblico del Paese e mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. Una decisione senza precedenti in Europa, ha commentato il Cdr dell'Agi in occasione della giornata di mobilitazione indetta il 21 marzo, quando l’intero sistema dell’informazione primaria si è bloccato per alcune ore, con assemblee in contemporanea in tutte le agenzie di stampa.
Parallelamente l'agenzia LaPresse ha fatto partire una diffida formale nei confronti del Dipartimento per l’editoria e l’informazione, richiamando le norme che escludono l'applicazione di meccanismi di valutazione puramente economici quando si tratta di assicurare il pluralismo informativo. Tra l'altro, l'apertura alle agenzie estere si realizzerebbe in condizioni di non reciprocità, perché queste sono già assegnatarie esclusive, tramite affidamento diretto, della fornitura dei servizi informativi da parte dei rispettivi governi.
Ieri il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana Raffaele Lorusso, insieme al presidente della Fnsi Beppe Giulietti, ha incontrato il premier Gentiloni, che ha assicurato la volontà di approfondire, anche con il presidente dell'Anac, se sia possibile evitare la gara.
Cantone, in realtà, ha già chiarito i nodi della questione: da una parte, se il rapporto agenzie-Governo è strutturato come un qualunque contratto di servizio occorre passare per una gara aperta, come per qualunque altro bene fungibile; dall'altra, la gara non è obbligatoria, perché il Codice degli appalti ammette, in determinate circostanze, il ricorso a una procedura negoziata. Il punto è chiarire quali sono queste circostanze, definendo, per via normativa, perché le attività delle agenzie di stampa non possono essere considerate oggetto di un vero e proprio contratto di servizio, in virtù del loro ruolo per la tutela del pluralismo e la democrazia.
Per Cantone, insomma, si tratta di una decisione politica, che il Governo potrebbe affrontare tramite l'adozione di una legge di sistema. Un'ipotesi che piace anche alla Fnsi, che ha già proposto al premier - si legge di una nota del Coordinamento dei Cdr - di prendere in considerazione un decreto legge, alla luce della larga solidarietà che diversi gruppi politici in Parlamento hanno già manifestato alle agenzie di stampa.
Il tema sarà oggi al centro di un incontro tra i Cdr delle agenzie e i collaboratori del ministro Lotti. In assenza di aperture le agenzie sono pronte a una mobilitazione sindacale in coincidenza con le cerimonie per i 60 anni dei Trattati di Roma.
Photo credit: Gage Skidmore