Piano periferie - Il Cipe completa i finanziamenti del programma
In Gazzetta ufficiale la Delibera CIPE che sblocca gli ultimi 800 milioni per il finanziamento del piano periferie.
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La delibera Cipe n. 2 del 3 marzo 2017, che finanzia gli ultimi 800 milioni del piano periferie, approda in Gazzetta ufficiale. Si completa così il quadro economico e finanziario dei 120 progetti presentati da Comuni e Città metropolitane nei mesi scorsi. Complessivamente, il piano vale quasi 2,1 miliardi che sono stati coperti con 500 milioni della prima tornata di finanziamenti e da due tranche da 800 milioni: la prima è stata inserita nel Dpcm investimenti del Governo, attualmente in Parlamento per i pareri, e la seconda nella delibera Cipe appena pubblicata in Guri. Il piano, inclusi i cofinanziamenti, avrà un impatto da quasi 4 miliardi.
La delibera Cipe
La delibera mette a disposizione complessivamente 800 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione relativo al periodo 2014-2020.
La parte che riguarda il 2017 vale 160 milioni di euro: un pezzo rilevante delle risorse assegnate sarà, allora, impegnato già nelle prossime settimane. Poi, si andrà avanti seguendo il fabbisogno dei diversi richiedenti, in base all’avanzamento dei loro rispettivi programmi. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera in Gazzetta ufficiale, i Comuni e le Città metropolitane avranno l’onere di comunicare i loro fabbisogni finanziari al Governo, per mettere definitivamente in moto l’operazione.
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Tre quarti di fondi al Mezzogiorno
Questa quota delle risorse del Governo sarà dedicata, per circa il 75% a pagare “interventi delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo che appartengono alla macro-area del Mezzogiorno e che si siano collocati utilmente in graduatoria”. Quello che resta sarà diviso tra il Centro e il Nord Italia.
Il quadro del piano periferie
Si completa, così, dopo diversi mesi, il quadro finanziario del piano periferie. Bisogna, infatti, ricordare che il Governo aveva selezionato, tramite un apposito Dpcm, un totale di 120 progetti per un valore complessivo di oltre due miliardi di euro. In una prima fase, però, era disponibile soltanto un plafond da 500 milioni di euro, che aveva escluso molti richiedenti dal perimetro dei finanziamenti.
La storia del fondo
Palazzo Chigi, però, aveva immediatamente promesso il rifinanziamento del fondo, tramite il Fondo sviluppo e coesione. E’ arrivato, così, prima un finanziamento da 800 milioni nell’ambito del Dpcm investimenti di Palazzo Chigi e, poi, un altro impegno da 800 milioni nell’ultima delibera Cipe. In questo modo è stato chiuso il cerchio sull’intero parco progetti.
Impatto da quasi 4 miliardi
I finanziamenti complessivi a disposizione a questo punto sono pari a oltre due miliardi di euro. Ma a queste risorse, per misurare l’entità del piano, andranno sommati anche i cofinanziamenti pubblici e quelli privati.
Secondo i calcoli dell’Anci, ad esempio, i privati parteciperanno alle operazioni in tutta Italia con circa 900 milioni di risorse proprie. I Comuni, dal canto loro, investiranno altri 300 milioni di euro. In totale, quindi, il perimetro complessivo del piano sarà di circa 3,8 miliardi di euro.