Mobilita’ sostenibile – 50 milioni per le piste ciclabili
Aggiornato il 3 aprile 2018 Al via le domande per il bando Comuni in pista: 50 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero ai Comuni per lo sviluppo di piste ciclabili.
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A partire dal 3 aprile gli enti locali possono presentare domanda per accedere al bando Comuni in pista - #sullabuonastrada per promuovere e sviluppare le piste ciclabili, previsto dal protocollo d'intesa siglato a metà febbraio dall’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) con ANCI e Federciclismo.
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Comuni in pista: cos’è e come funziona
“In un Paese in cui il 65% delle persone si sposta in auto su percorsi inferiori ai cinque chilometri, la bicicletta ha ottime chance di diventare il mezzo primario per questo tipo di spostamenti. Purché ci si creda e si lavori per renderla un'alternativa vera all'auto”, notava il presidente di Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro in occasione della firma dell’intesa.
L’obiettivo è quindi promuovere e sviluppare le piste ciclabili nel territorio, attraverso un bando che sarà aperto fino al 2 luglio 2018.
Prevista la concessione di mutui a tasso zero ai Comuni per realizzare, migliorare e mettere in sicurezza le piste ciclabili e le strutture di supporto alle piste (come ad esempio ciclostazioni per la custodia e l’assistenza delle biciclette, servizi igienici, punti ristoro o di primo soccorso, postazioni con defibrillatore, aree di sosta attrezzate, ripari e fontanelle d’acqua potabile, “percorsi vita” adiacenti alle piste ciclo pedonali con relative attrezzature per esercizi sportivi all’aperto).
Le risorse potranno essere utilizzate anche per l’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali e per l’acquisto di attrezzature e di materiali a basso impatto ambientale ed efficientamento energetico delle piste.
Ogni Comune potrà presentare più domande, ognuna relativa ad un solo progetto o lotto funzionale, che, in caso di ammissione, godranno del totale abbattimento della quota interessi nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro. Tetto che viene innalzato a 6 milioni per le domande presentate dalle Unioni di Comuni e altre forme associative, i Comuni capoluogo e le Città metropolitane.
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Ammesse a contributo le spese per:
- Lavori, opere civili ed impiantistiche;
- Spese tecniche per la realizzazione dell’intervento (spese di progettazione, direzione lavori, collaudi, diagnosi e certificazione energetica, ecc.);
- Spese strettamente correlate alla realizzazione del progetto (materiali e relativa mano d’opera, ivi compresi i componenti e le strutture già realizzate in fabbrica);
- Spese per l’acquisto di attrezzature sportive, anche riferite ad altri sport, purché connesse alla “pista ciclabile” es. area sportiva attrezzata per sport all’aria aperta limitrofa alla “pista ciclabile”;
- Spese per l’acquisto delle aree, compresi eventuali oneri per l’esproprio, sulle quali dovranno essere realizzate le “piste ciclabili”, a condizione che la realizzazione della “pista ciclabile” faccia parte del progetto o del lotto funzionale ammesso a contributo;
- Spese per l’acquisto di immobili da destinare a servizio della “pista ciclabile”; Spese per il rilascio dei pareri del CONI relativi al progetto o al lotto funzionale presentato;
- I.V.A.
I progetti, definitivi o esecutivi, per essere ammessi a contributo devono essere muniti di parere favorevole rilasciato dal CONI.
Le istanze presentate possono contenere la semplice richiesta del parere al CONI, che però dovrà essere necessariamente acquisito e trasmesso entro le ore 24:00 del 28 settembre 2018.
Photo credit: Babilonia89