Bilancio UE post 2020 - fondi triplicati per migrazione e sicurezza frontiere
La Commissione europea intende triplicare le risorse a disposizione dell'UE per la gestione dei flussi migratori e per la sicurezza ai confini esterni nel periodo 2021-2027. Previsti, tra le altre cose, un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere e 10,4 miliardi di euro per il rinnovato Fondo asilo e migrazione.
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La proposta di Bruxelles per il prossimo budget a lungo termine dell’Unione europea è “una risposta alle accresciute sfide in materia di migrazione, mobilità e sicurezza”, si legge in una nota ufficiale della Commissione. Ecco come saranno distribuite le risorse tra le diverse priorità nel Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027.
Protezione delle frontiere, gestione visti e immigrazione irregolare
Una protezione efficace delle frontiere esterne, spiega l’Esecutivo UE, è fondamentale per la gestione della migrazione e la garanzia della sicurezza interna. E’ per questo che Bruxelles ha deciso di assegnare 21,3 miliardi di euro per la gestione delle frontiere in generale, e di creare un nuovo Fondo per la gestione integrata delle frontiere (in inglese Integrated Border Management Fund - IBMF), che beneficerà di oltre 9,3 miliardi di euro.
L’IBMF proseguirà, intensificandolo, il lavoro svolto negli ultimi anni per proteggere le frontiere dell'UE attraverso la guardia di frontiera e costiera europea, verifiche sistematiche in entrata e uscita e nuovi sistemi informatici su larga scala ed interoperabili.
I finanziamenti saranno destinati a:
- lotta al traffico di migranti e alla tratta degli esseri umani,
- opera di intercettazione e fermo delle persone che sono potenziali minacce,
- operazioni di ricerca e soccorso in mare,
- preparazione e formazione delle guardie di frontiera,
- predisposizione di un rapido supporto operativo agli Stati membri sotto pressione.
Tra le priorità del Fondo vi sono la gestione del sistema dei visti e il contrasto all’immigrazione irregolare. A tal fine, dei 9,3 miliardi totali lo strumento destinerà 4,8 miliardi a finanziamenti a lungo termine per sostenere le misure adottate dagli Stati membri per gestire le frontiere e il rilascio di visti.
Ogni Paese UE riceverà una somma fissa di 5 milioni di euro, mentre il resto sarà ripartito sulla base delle esigenze specifiche dello Stato, in termini di carico di lavoro, pressione migratoria, livello di minaccia alle frontiere terrestri e marittime, negli aeroporti e negli uffici consolari.
Una quota del Fondo da 3,2 miliardi di euro sarà destinata a sostegni mirati ai Paesi UE, per progetti a livello europeo e per la gestione di necessità urgenti e nuove priorità. Risorse pari a 1,3 miliardi di euro serviranno poi agli Stati membri per acquisto, manutenzione e sostituzione di attrezzature doganali di punta, quali: nuovi scanner, sistemi automatizzati di riconoscimento delle targhe, squadre di cani da fiuto e laboratori mobili di analisi di campioni.
Con risorse esterne al Fondo, pari a 12 miliardi di euro, saranno infine rafforzate le agenzie per la protezione delle frontiere terrestri e costiere e la EU-LISA (European Agency for the Operational Management of large-scale IT Systems in the Area of Freedom, Security and Justice).
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Politiche di migrazione, asilo e rimpatrio
La Commissione propone un aumento dei finanziamenti per la gestione delle migrazioni del 51%, così da destinare 10,4 miliardi di euro per il nuovo FAMI, il Fondo Asilo e Migrazione (Asylum and Migration Fund - AMF).
Il Fondo servirà a supportare gli sforzi dei Paesi UE in tre ambiti principali:
- asilo,
- migrazione legale e integrazione,
- lotta alla migrazione illegale e rimpatrio.
Il nuovo Fondo contribuirà al sostegno dei sistemi di asilo nazionali e dedicherà particolare attenzione alle questioni più urgenti verso cui destinare fondi, quali:
- un sistema europeo comune di asilo più solido ed efficace,
- un maggiore sostegno per la migrazione legale e per l’integrazione,
- rimpatri più rapidi e frequenti.
Una quota del Fondo da 6,3 miliardi sarà destinata a finanziamenti a lungo termine per sostenere i Paesi UE nella gestione della migrazione, in funzione delle loro esigenze. Ogni Stato membro riceverà una somma fissa di 5 milioni di euro, e il resto sarà ripartito sulla base di una valutazione delle specifiche sfide da affrontare.
Risorse pari a 4,2 miliardi saranno riservati per il sostegno mirato agli Stati per progetti con un reale valore aggiunto europeo o per rispondere a necessità urgenti e situazioni di emergenza.
Il Fondo sarà integrato con ulteriori risorse aggiuntive nell'ambito degli strumenti di politica esterna dell'UE, per il rafforzamento della cooperazione in materia di migrazione, rimpatrio e riammissione con i Paesi partner e i Paesi di origine
Con ulteriori risorse esterne al Fondo, pari a circa 900 milioni di euro, sarà rafforzata la nuova Agenzia dell'Unione europea per l'asilo.