Bilancio UE post 2020: Consiglio, ok a Fondo europeo difesa 2021-2027
Il Consiglio ha adottato una prima posizione parziale sul Fondo europeo per la difesa post 2020. L'intesa definitiva dipenderà dal negoziato sul Bilancio UE 2021-2027.
> Fondo europeo difesa – la posizione del Parlamento UE
Gli Stati membri condividono la proposta della Commissione di rafforzare la competitività globale e la capacità di innovazione dell'Unione stabilizzando, nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, il Fondo europeo per la difesa lanciato in via sperimentale in questa programmazione. La dotazione del Fondo, però, dipenderà dal negoziato sul Bilancio UE post 2020.
La proposta della Commissione UE
A giugno del 2017 la Commissione europea ha proposto l'istituzione di un Fondo europeo per la difesa, articolato in due sezioni, una per la concessione di sovvenzioni destinate alla ricerca collaborativa in tecnologie e prodotti per la difesa innovativi, interamente a valere sul bilancio dell'Unione, con una dotazione iniziale di 90 milioni di euro stanziati fino alla fine del 2019; l'altra per favorire la cooperazione tra gli Stati membri nello sviluppo congiunto e nell'acquisizione di tecnologie e materiali di difesa, attraverso il cofinanziamento a titolo del bilancio dell'UE, con un budget iniziale di 500 milioni di euro per il 2019 e il 2020.
Questo periodo di prova rappresenta una sperimentazione in vista del Fondo europeo per la difesa 2021-2027, per cui la Commissione ha proposto una dotazione complessiva di 13 miliardi di euro, di cui 4,1 miliardi per il finanziamento diretto di progetti di ricerca competitivi e collaborativi e 8,9 miliardi per integrare gli investimenti degli Stati membri mediante il cofinanziamento dei costi connessi allo sviluppo di prototipi e alle conseguenti attività di certificazione e collaudo.
In base alla proposta della Commissione ai finanziamenti saranno ammessi solo progetti collaborativi che coinvolgano almeno tre partecipanti provenienti da tre Stati membri e che corrispondano alle priorità concordate dai Paesi UE nel quadro della Politica di sicurezza e di difesa comune e di altre organizzazioni regionali e internazionali, come la NATO.
Una quota pari al 5% delle risorse dovrebbe essere destinata all'innovazione dirompente, quindi a tecnologie e materiali innovativi che consentano all'UE di rafforzare la propria leadership tecnologica a lungo termine, mentre i progetti sviluppati nell'ambito della PESCO e giudicati ammissibili al sostegno del Fondo potranno ricevere un'ulteriore maggiorazione del cofinanziamento del 10%.
La Commissione punta inoltre a incoraggiare l'accesso al Fondo da parte di PMI e mid-cap, con tassi di finanziamento più elevati e bandi dedicati; anche i costi per lo sviluppo di prototipi comuni potranno essere cofinanziati dal Fondo per la difesa, a condizione però che gli Stati membri si impegnino ad acquistare il prodotto finale.
> Bilancio UE 2021-2027: Fondo europeo difesa e Strumento per la pace
La posizione del Consiglio
In linea generale il Consiglio condivide gli obiettivi e la struttura del Fondo proposti dalla Commissione UE, compresa l'intenzione di investire in tecnologie dirompenti e l'attenzione a PMI e mid-cap, ma intende chiarire una serie di aspetti in merito ai criteri di ammissibilità dei soggetti proponenti e alla proprietà dei risultati.
La posizione cerca inoltre di chiarire le procedure e i criteri di aggiudicazione dei finanziamenti e le disposizioni relative alla quota dei costi indiretti che saranno coperti dal Fondo, un elemento estremamente importante per rendere lo strumento più attraente per gli operatori del settore.
Il compromesso raggiunto dagli Stati membri è solo "parziale", dal momento che la dotazione e altri aspetti orizzontali del Fondo dipenderanno dall'accordo globale sul prossimo Bilancio UE, su cui il Consiglio non ha ancora espresso una posizione comune.
> Posizione del Consiglio sul Fondo europeo per la difesa
Si allunga la lista dei progetti PESCO
Oltre a raggiungere un primo compromesso sul Fondo europeo per la difesa post 2020, il Consiglio ha approvato la lista aggiornata dei progetti da realizzare nell'ambito della PESCO, la Cooperazione strutturata permanente in materia di difesa che coinvolge 25 Stati membri, tra cui l'Italia.
> Difesa: via libera a roadmap per Cooperazione permanente - PESCO
La nuova lista contiene 17 nuovi progetti, che si aggiungono ai 17 concordati a dicembre 2017 e formalmente adottati il 6 marzo scorso. Dei nuovi progetti, i cui ambiti spaziano dalla formazione alla cybersecurity, l'Italia partecipa a:
- Helicopter Hot and High Training (H3 Training), con Grecia e Romania,
- Deployable Military Disaster Relief Capability Package, con Austria, Croazia, Grecia, Spagna,
- European Medium Altitude Long Endurance Remotely Piloted Aircraft Systems – MALE RPAS (Eurodrone), con Francia, Germania, Spagna, Repubblica Ceca,
- Counter Unmanned Aerial System (C-UAS) con la Repubblica Ceca,
- European High Atmosphere Airship Platform (EHAAP) – Persistent Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) Capability con la Francia,
- EU Radio Navigation Solution (EURAS) con Belgio, Francia, Germania, Spagna,
- European Military Space Surveillance Awareness Network (EU-SSA-N) con la Francia.