Bilancio UE post 2020: ok a Erasmus e Corpo UE solidarieta'
Il Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" ha raggiunto un accordo su due programmi europei post 2020 destinati ai giovani e alle attività solidali: l'Erasmus e il Corpo europeo di solidarietà.
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Il Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" ha definito la propria posizione in merito al programma Erasmus e al Corpo europeo di solidarietà per il periodo 2021-2020. Gli accordi raggiunti saranno il punto di partenza per i negoziati tra gli Stati membri e il Parlamento europeo.
Programma Erasmus 2021-2027
Nella sua proposta il Consiglio specifica che il programma Erasmus 2021-2027 avrà il compito di supportare lo sviluppo educativo, professionale e personale dei cittadini europei, contribuendo alla realizzazione dell'European Education Area. L'Erasmus dovrà pertanto essere più inclusivo, migliorando l'accesso delle organizzazioni più piccole e dei giovani più svantaggiati.
L'obiettivo è incentivare la mobilità non solo dei giovani, ma anche dei docenti e del personale, promuovendo l'apprendimento formale e non formale a favore della cooperazione, dell'eccellenza e della creatività.
La proposta del Consiglio riguarda solo gli aspetti generali del programma, non vengono affrontati quelli relativi al budget, che sarà definito una volta raggiunto l'accordo sul Quadro finanziario pluriennale post 2020.
Corpo europeo di solidarietà post 2020
Per il prossimo settennato il Corpo europeo di solidarietà avrà la struttura di un programma a sé stante, con un proprio budget, separato dall'Erasmus e da altri programmi UE.
Il Corpo offrirà a migliaia di giovani la possibilità di dedicarsi ad attività solidali, sottoforma di volontariato, tirocini e lavoro. Queste attività potranno riguardare diverse tematiche, dall'assistenza agli anziani e ai rifugiati fino alla prevenzione dei disastri naturali.
Incorporando il Servizio di volontariato europeo e l'iniziativa dei volontari europei per l'aiuto umanitario, il Corpo europeo di solidarietà consentirà ai giovani fino ai 30 anni di età di svolgere attività solidali anche al di fuori dell'UE.
Anche in questo caso la proposta del Consiglio non affronta gli aspetti finanziari del programma; si specifica comunque che una quota delle risorse disponibili sarà riservata per i giovani più svantaggiati che vogliono partecipare al Corpo europeo di solidarietà.
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