Parlamento UE - piu' risorse per FSE+ e nuovo nome per il FEG post 2020
La plenaria del Parlamento UE ha approvato l’aumento dei finanziamenti per il Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) e la riforma del Fondo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
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Più risorse per il Fondo sociale europeo Plus, con un aumento del 19% rispetto alla proposta della Commissione UE e un focus specifico sui bambini svantaggiati, e maggiore sostegno ai lavoratori licenziati a causa dei cambiamenti tecnologici o ambientali a valere sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG). Sono le posizioni approvate dalla plenaria del Parlamento europeo in vista dei negoziati con il Consiglio.
FSE Plus
Con 543 voti a favore, 81 contrari e 64 astensioni, il Parlamento ha approvato la relazione che propone di portare la dotazione del FSE+ da 89,6 miliardi di euro a 106,8 miliardi, con un incremento del 19% rispetto a quanto proposto dalla Commissione nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Di queste risorse, secondo gli eurodeputati, 105,7 miliardi dovrebbero essere amministrati in modo congiunto dall’UE e dagli Stati membri.
Oltre all'aumento del budget, il PE ha chiesto una maggiore concentrazione delle risorse sul contrasto alla disoccupazione giovanile e proposto un nuovo programma, la Garanzia per i bambini, che sulla falsariga della Garanzia giovani dovrebbe assicurare pari opportunità ai bambini a rischio di esclusione sociale e povertà.
Si tratta di garantire a "tanti bimbi provenienti da condizioni economiche o sociali svantaggiate di avere accesso gratuitamente a servizi essenziali quali assistenza sanitaria, istruzione e assistenza all'infanzia di qualità, alloggi dignitosi e un'adeguata alimentazione", ha spiegato il relatore per il gruppo S&D Brando Benifei, ricordando che l'Italia sarà il maggior beneficiario dei fondi FSE+ nel settennato 2021-2027, “con una dotazione di oltre 15 miliardi di euro per i fondi a gestione concorrente".
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Fondo europeo per la transizione
570 voti favorevoli, 103 voti contrari e 14 astensioni per la relazione sul nuovo Fondo europeo per l'adeguamento alla globalizzazione, ribattezzato dagli eurodeputati Fondo europeo per la transizione (FET), per tenere conto del fatto che nuove sfide - connesse alla digitalizzazione, all'automazione e ai cambiamenti climatici, in aggiunta a quelle legate alla concorrenza globale - mettono sotto pressione la tenuta dei posti di lavoro in Europa.
La plenaria ha chiesto di abbassare ulteriormente la soglia per poter accedere ai finanziamenti, così da ampliare la platea di imprese in possesso dei requisiti necessari per presentare domanda al Fondo: dai 250 posti di lavoro persi, in 4 o 6 mesi in base al settore, proposti dalla Commissione europea, si passerebbe ad un minimo di 200 licenziamenti nell'arco di 6 o 9 mesi a seconda dei casi.
Da migliorare, secondo gli eurodeputati, anche le attività di informazione e comunicazione sui criteri di ammissibilità al Fondo e sulle procedure per la presentazione delle domande, per accrescere la conoscenza dei finanziamenti UE tra i cittadini dell'Unione.
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