Nuova Sabatini - cambia il modulo per presentare la domanda
Alla luce delle novità apportate dal decreto Crescita, il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione i modelli aggiornati per presentare la domanda di accesso alla Nuova Sabatini.
> Come funziona la Nuova Sabatini
I nuovi moduli, che le imprese devono compilare per chiedere alle banche o agli intermediari finanziari il prestito per l’acquisto di macchinari e tecnologie digitali sono utilizzabili dal 27 maggio 2019.
Nuova Sabatini: cos’è e come funziona
Si tratta di una delle agevolazioni più amate dalla imprese italiane, che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.
Possono beneficiarne le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
> Nuova Sabatini - in tre mesi prenotate oltre due terzi delle risorse
Le agevolazioni previste dalla misura consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari - aderenti all’Addendum alla convenzione tra il MISE, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A - di finanziamenti per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
Le novità introdotte dal decreto Crescita
Con il decreto Crescita la Nuova Sabatini ha subito un restyling sotto il profilo dei finanziamenti che possono essere concessi alle imprese.
> Cosa cambia per la Nuova Sabatini con il decreto crescita
Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% dell’ammontare, dev'essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20mila euro e 4 milioni (non più 2 milioni, come previsto in precedenza) ed interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Inoltre il decreto introduce prevede la possibilità, per i finanziamenti fino a 100mila euro, di ricevere il beneficio in un’unica soluzione.
L'ammontare del contributo del MISE è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (Industria 4.0).