In Gazzetta ufficiale il decreto-legge Cultura
In vigore dal 30 giugno il decreto-legge n. 59-2019 in materia di beni e attività culturali, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. Dalle fondazioni lirico-sinfoniche al cinema, ecco i settori interessati.
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Il decreto-legge, approvato su proposta del premier Giuseppe Conte e del ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, mira anzitutto al rilancio delle fondazioni lirico sinfoniche in termini di programmazione e di attività istituzionali, ma anche di sviluppo dei settori economici connessi.
Le misure riguardano tra le altre cose l'inquadramento del personale, adeguando il sistema legislativo nazionale relativo al lavoro a tempo determinato nelle fondazioni lirico sinfoniche e garantendo la tutela dei lavoratori del settore secondo il diritto dell'Unione europea.
Per quanto riguarda il sostegno del settore del cinema e audiovisivo, il decreto prevede semplificazioni per facilitare i fornitori di servizi media nella promozione delle europee e italiane. Prorogata, inoltre, al 1° gennaio 2020 l’entrata in vigore dei nuovi obblighi di programmazione e di investimento in produzioni italiane relative alle emittenti televisive, in una misura compatibile con le prospettive economiche degli operatori.
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Il testo interviene anche con misure a favore delle opere di espressione originale italiana, superando il sistema che limitava il sostegno alle sole opere cinematografiche, e delle opere recenti, e rivede gli obblighi in capo agli operatori on demand, con un maggior allineamento rispetto alle emittenti televisive “tradizionali”.
Per il finanziamento delle attività del Ministero il decreto può contare su 15,4 milioni di euro già previsti dalla legge di Bilancio 2019, mentre circa 19,4 milioni di euro provenienti dal Gioco del Lotto vengono destinati alla tutela del patrimonio culturale.
Inoltre, al fine di garantire l’integrità e la tutela del patrimonio storico, artistico e culturale della città di Roma e assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi inerenti la manifestazione UEFA Euro 2020, il decreto prevede che Roma Capitale possa nominare un commissario straordinario con funzioni di stazione appaltante che provveda in via esclusiva all’espletamento delle procedure dirette alla realizzazione di lavori e all’acquisizione di servizi e forniture, anche per eventi strettamente connessi allo svolgimento della manifestazione sportiva.
Le misure approvate mercoledì scorso dal CdM fanno seguito al regolamento per la riorganizzazione del Mibac adottato la settimana precedente dal Consiglio dei Ministri, che modifica molte aspetti chiave della riforma Franceschini. Tra le novità, un ruolo più forte per il segretario generale del Ministero, una nuova Direzione generale “Contratti e concessioni”, con il ruolo di stazione appaltante unica per importi oltre una certa soglia - di prossima definizione -, l'inclusione della moda e del design tra le competenze affidate alla Direzione “Creatività contemporanea e rigenerazione urbana” e la riduzione dell'autonomia dei musei.
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