Esaurite le risorse del secondo bando macchinari innovativi
Dopo il boom di richieste nelle prime 24 ore del primo bando Macchinari innovativi, anche il secondo sportello ha registrato il tutto esaurito nel giro di un giorno.
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I bandi del MISE intendono rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e lo sviluppo tecnologico nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Immediata la risposta delle imprese: moltissime le domande presentate nell’unico giorno di apertura del primo sportello. E anche per il secondo sportello la risposta è stata all'altezza delle aspettative.
Come funziona il bando Macchinari Innovativi
Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI, i liberi professionisti e le reti d'impresa.
Per facilitare l’accesso alle agevolazioni di soggetti che realizzano programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo, possono beneficiare dell’intervento le imprese, fino a un massimo di sei soggetti co-proponenti, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa che aderiscono ad un contratto di rete, a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.
Sono ammesse le attività manifatturiere - ad eccezione di: siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture - e le attività di servizi alle imprese.
La misura è finanziata con 132,5 milioni di euro, una cifra pari a quella già messa a disposizione lo scorso anno dal Ministero con l’apertura del primo sportello del bando. Si tratta di risorse a valere sul Programma operativo nazionale Imprese e competitività 2014-2020 FESR.
Con decreto del 26 febbraio il MISE ha destinato quasi 93 milioni e mezzo al primo sportello del bando.
Gli investimenti ammessi
I programmi di investimento devono essere realizzati nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.
I beni oggetto del programma di investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.
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Come funzionano le agevolazioni
Le spese ammissibili devono essere comprese tra i 400mila euro e i 3 milioni.
Se i programmi di investimento sono presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta sommando le spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75%. In particolare, per le imprese micro e piccole il contributo è del 35% e il finanziamento agevolato del 40%, mentre per le imprese di media dimensione è previsto un contributo in conto impianti del 25% e un finanziamento agevolato del 50%.
Il finanziamento agevolato, che non è assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
Le domande per il primo sportello potevano essere compilate mediante la piattaforma appositamente predisposta da Invitalia dal 23 luglio 2020 e inviate dal 30 luglio 2020.
Quelle per il secondo sportello potevano essere compilate, sempre mediante la piattaforma appositamente predisposta da Invitalia, dal 13 aprile 2021, mentre l’invio della richiesta poteva avvenire dal 27 aprile 2021.
Boom di domande
Per entrambi gli sportelli si è registrata una grande attenzione da parte delle imprese: nel caso sia del primo che del secondo sportello, infatti, le risorse sono andate esaurite nelle prime 24 ore. Il primo sportello è stato infatti chiuso il 31 luglio 2020, il secondo il 28 aprile 2021.