Toscana: fondi UE per i giovani che avviano un’impresa agricola
Entro marzo i giovani agricoltori toscani possono richiedere i contributi del PSR per avviare un’impresa e per sostenere gli investimenti aziendali.
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A disposizione ci sono 18 milioni di euro che serviranno a sostenere gli investimenti nelle aziende agricole e la creazione o sviluppo di attività extra agricole. Domande entro il 16 marzo 2020.
Chi può accedere al bando?
Possono presentare domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola in forma singola (azienda individuale) o associata (società di persone, di capitale e cooperativa agricola).
I giovani dovranno possedere i seguenti requisiti:
- un’età compresa tra i 18 anni (compiuti) e i 40 anni (41 non compiuti);
- devono presentare un Piano di Sviluppo aziendale;
- si impegnano ad essere conformi alla definizione di “Agricoltore Attivo” entro 18 mesi dalla data di sottoscrizione del contratto per l’assegnazione dei contributi e comunque non oltre la conclusione del Piano di Sviluppo aziendale;
- possiedono o si impegnano a conseguire adeguate qualifiche e competenze professionali;
- si impegnano a diventare imprenditore agricolo professionale;
- si insediano in un’azienda agricola che al momento della presentazione della domanda ha la potenzialità di raggiungere una dimensione economica non inferiore a 13mila euro e non superiore a 190mila;
- risultano essersi insediati per la prima volta in qualità di capo azienda nei 24 mesi precedenti alla presentazione della domanda di aiuto.
Quali investimenti copre il bando?
L’avviso sostiene investimenti diversi in base alla tipologia di operazione del PSR per cui si richiedono gli aiuti.
Se si tratta dell’operazione 4.1.2, riguardante investimenti nelle aziende agricole in cui si insedia un giovane agricoltore, il bando copre:
- gli investimenti materiali come: l’acquisto di terreni; la costruzione e/o ristrutturazione di fabbricati; interventi di efficientamento energetico; la rimozione e smaltimento di coperture e parti in cemento amianto; la realizzazione e/o ristrutturazione di strutture per lo stoccaggio e per il trattamento degli effluenti palabili e non palabili degli allevamenti; la realizzazione e/o miglioramento di strutture per lo stoccaggio e per il trattamento delle acque riciclate; i miglioramenti fondiari; le dotazioni aziendali; i contatori per la misura dei volumi idrici compresi i contatori al prelievo di acqua ; cartelloni, poster e targhe per informazione e pubblicità;
- le spese generali e gli investimenti immateriali, come programmi informatici e di acquisizione/progettazione di siti web per la gestione delle attività produttive aziendali.
Si si attiva invece l’operazione 4.1.5, volta ad incentivare il ricorso alle energie rinnovabili nelle aziende agricole, gli investimenti finanziabili devono riguardare impianti tecnologici per la produzione di energia derivante da rinnovabili e le azioni di informazione e promozione.
Infine, se si attiva l’operazione 6.4.1, che sostiene la diversificazione delle aziende agricole, il target devono essere:
- gli investimenti materiali come: la qualificazione dell’offerta agrituristica; gli interventi negli spazi aperti aziendali finalizzati a consentire l’attività di agricampeggi, gli interventi finalizzati allo sviluppo di attività educative/didattiche; lo sviluppo di attività sociali e di servizio per le comunità locali; le attività ricreative, sportive, escursionistiche e di ippoturismo;
- le spese generali e gli investimenti immateriali, come l’acquisizione di programmi informatici finalizzati alla gestione degli ospiti, alla gestione della struttura aziendale e per sistemi di vendita online dei prodotti e servizi.
A quanto ammontano i contributi?
Il premio all’insediamento è di 30mila euro per ciascun beneficiario, che diventano 40mila in caso di insediamenti in aziende ricadenti in aree montane. L’aiuto in ogni caso copre il 50% delle spese ammissibili, con una maggiorazione del 10% per gli investimenti in zone montane.
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