Fondi UE: operazione Nebrodi, truffa per 10 milioni di euro
I carabinieri del Ros e la Guardia di Finanza hanno portato a termine un importante blitz contro i clan mafiosi dei Nebrodi. Le truffe, finalizzate ad ottenere fondi europei legati al settore dell’agricoltura, coinvolgevano anche imprenditori e pubblici amministratori.
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Dalle indagini, culminate nell'operazione Nebrodi, è emersa una spartizione del territorio attuata da parte di due clan del messinese, quelli storici dei Batanesi e dei Bontempo Scavo di Tortorici, per commettere un elevato numero di truffe finalizzate ad ottenere ingenti contributi erogati dall'UE sui fondi agricoli.
Diverse le operazioni illecite dell’agromafia ai danni dell'Agea, dell'Unione europea e della Regione Sicilia messe in atto dalle cosche mafiose. Attraverso la falsa attestazione di decine di terreni, i clan sono riusciti a mettere le mani su decine di milioni di euro di contributi a favore degli agricoltori, con il supporto di un notaio e di funzionari dei Centri di assistenza agricola per l'accesso ai fondi.
Le reazioni all’operazione Nebrodi
"Siamo al corrente di questa indagine delle autorità italiane sul cattivo utilizzo dei fondi. La Commissione UE ha una politica di tolleranza zero rispetto alle frodi dei fondi europei. Insistiamo con gli Stati affinché sviluppino e stabiliscano un impegno chiaro per evitare queste situazioni", ha commentato così un portavoce della Commissione europea in merito all'operazione sui clan messinesi.
"È evidente il danno derivante dal sottrarre importanti risorse europee alla buona agricoltura e alle imprese di qualità, che nella Sicilia orientale sono la maggior parte, per dirigerle verso le cosche mafiose e le imprese colluse con la connivenza di pezzi della pubblica amministrazione. Doppiamente colpevoli considerato l'utilizzo della figura dei giovani imprenditori, funzionale alla distrazione delle risorse”, ha affermato la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova.
Sempre a proposito della grande rilevanza dell’operazione, la ministra Bellanova ha aggiunto: “Ancora una volta emerge la qualità del nostro sistema di prevenzione e repressione a tutela di quell'economia e quell'agroalimentare che scelgono, senza tentennamenti, la via della legalità, del rispetto della legge, della concorrenza virtuosa e sana, della qualità territoriale come elemento fondamentale per la competitività e lo sviluppo".
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