Bilancio europeo 2021-27: impasse al vertice UE, avanti con i bilaterali
Una nottata di negoziati non è bastata a sbloccare l’impasse e trovare un’intesa sul bilancio europeo 2021-2027. Proseguono gli incontri bilaterali del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ma i due schieramenti - Paesi frugali da un lato, Amici della Coesione dall'altro - restano fermi nelle loro posizioni.
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Si preannunciava un vertice complesso e non ha smentito le aspettative. Le posizioni di partenza sul bilancio europeo 2021-2027, del resto, sono molto distanti e la divisione tra Paesi “frugali” e non di certo non aiuta l’andamento dei negoziati.
Bilancio europeo: le proposte sul tavolo
Da un lato, la proposta del presidente del Consiglio UE Charles Michel, che sul tavolo mette un budget di 1095 miliardi, in calo rispetto a quello dei sette anni precedenti, pari all’1,074% del Pil dei paesi UE (prima era 1,16%).
Dall’altro lato, la Commissione europea - che ha proposto un bilancio pari all’1,1% del Pil - e il Parlamento, che ha votato un bilancio all’1,3% ed intende difendere la sua posizione.
Gli incontri tra i capi di Stato e di Governo proseguono a ritmi frenetici da ieri pomeriggio, ed i leader di Commissione e Consiglio starebbero valutando alcune ipotesi di compromesso.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha definito la proposta di Michel “una buona base di partenza”, ma, ha chiarito, difenderà “un budget moderno” che guardi alle nuove priorità, come l'agenda digitale e il Green Deal.
Decisamente meno morbido il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha definito “inaccettabile” il progetto presentato dal numero uno del Consiglio: “un insieme di tagli sulle politiche tradizionali, inadatto ad affrontare sfide importanti” come il Green Deal, il digitale, o la gestione dei flussi migratori, e che non pone il dovuto accento sulla condizionalità dello stato di diritto. “Non sarà votato dall'Eurocamera”, avverte Sassoli.
Paesi frugali vs Amici della Coesione
Ma le divisioni sono soprattutto all’interno del Consiglio, che vede i Paesi divisi in due fazioni. Da un lato ci sono i cosiddetti 'Paesi frugali' - Austria, Danimarca, Olanda e Svezia - vale a dire i contributori netti che non intendono superare l’1%.
Una posizione che hanno ribadito anche nel corso della prima giornata del Consiglio straordinario, evitando la bilaterale con Charles Michel e preferendo una riunione a cinque, onde evitare possibili tentativi di spaccare il fronte.
Anche Finlandia e Germania sarebbero critiche verso la proposta messa sul tavolo dal presidente del Consiglio europeo.
“Se alcuni Paesi provano a dettare il risultato non se ne esce, se vogliamo raggiungere un accordo dobbiamo essere flessibili per ottenere il consenso di tutti, anche se a questo punto mi sembra difficile raggiungere un accordo oggi”, ha dichiarato Sanna Marin, primo ministro della Finlandia. “Anche noi pensiamo che il livello totale del bilancio sia troppo alto, ma la Finlandia è sempre orientata al compromesso, è importante che tutti si rendano conto che serve un compromesso”.
Al lato opposto i Paesi che difendono un bilancio più ambizioso, e soprattutto programmi come la Politica di Coesione e la Politica Agricola Comune, e che non a caso si definiscono 'Amici della Coesione'. Tra questi anche l’Italia, che vorrebbe un bilancio europeo più ambizioso: “Siamo lontani da una prospettiva di compromesso. Crediamo nelle linee programmatiche e per perseguire le politiche UE occorrono strumenti adeguati. Una concezione frugale dell'Europa non ci sta bene”, ha affermato il premier Giuseppe Conte a margine del Consiglio.
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L’accordo sul bilancio europeo rischia di essere rinviato a marzo o aprile?
Dato che l’accordo sul quadro finanziario pluriennale deve essere approvato all’unanimità, il rischio è che, se questo Consiglio straordinario si chiudesse con un nulla di fatto, il dossier sia rimandato ai prossimi mesi.