Il piano UE per la ripresa sara’ green: al centro idrogeno, edilizia e trasporti
La green economy è al centro del Recovery Plan europeo, come mostra una bozza del piano che sarà presentato ufficialmente il 27 maggio. Bruxelles si prepara a presentare uno strumento di finanziamento ad hoc per gli interventi di ristrutturazione, ed è pronta a scommettere sull’idrogeno. Previste anche misure ad hoc per rinnovabili e trasporti.
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Lo avevano annunciato Ursula von der Leyen e alcuni commissari nelle scorse settimane, ora una bozza del piano europeo per la ripresa dimostra la centralità del Green Deal per riattivare gli investimenti e far ripartire l’economia.
Edilizia: Renovation Wave e European Renovation Financing Facility
La strategia che va sotto il nome di Renovation Wave è fra quelle considerate essenziali per la ripresa post-coronavirus. Sarà presentata dalla Commissione in estate e, dalle poche informazioni disponibili, sappiamo che sarà destinata a giocare un ruolo chiave nella transizione verso un’Europa più sostenibile.
A questa si affiancherà uno strumento ad hoc, European Renovation Financing Facility da 91 miliardi di euro l’anno provenienti dai fondi aggiuntivi previsti nell'ambito del EU Recovery Plan, ma che - in base alle stime della Commissione - se combinato con altre fonti di finanziamento può raggiungere investimenti per 350 miliardi di euro all'anno.
In base alla bozza di documento, lo strumento dovrebbe articolarsi in sovvenzioni e garanzie collegate a InvestEU.
La priorità andrà in primo luogo agli edifici del settore pubblico, in particolare ospedali e scuole; mentre per gli edifici residenziali privati, l'European Renovation Financing Facility sosterrà l'offerta di mutui verdi, con l'obiettivo di mobilitare investimenti per 50 miliardi di euro per sviluppare un mercato di massa per la ristrutturazione.
La Commissione prevede inoltre di rivedere le norme sugli aiuti di Stato per il settore entro il 2021, con l’intento di fornire un quadro abilitante per le autorità pubbliche per sostenere le ristrutturazioni di alta qualità.
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Rinnovabili e idrogeno vanno a braccetto
Il Recovery Plan si focalizza parallelamente sulle energie rinnovabili e sull’idrogeno pulito, ammettendo che i due temi sono interconnessi: “Senza una crescita sostenuta del mercato delle energie rinnovabili, non c'è futuro per l'idrogeno pulito in Europa, mentre la tecnologia dell'idrogeno sostenibile ha un ruolo fondamentale da svolgere nella decarbonizzazione dell'economia”, si legge nel documento.
Da un lato, quindi, si agisce sul piano delle rinnovabili prevedendo:
- Un programma di aste UE per l’energia elettrica rinnovabile del valore di 15 GW in 2 anni, con un investimento di capitale totale di 25 miliardi di euro;
- Sostegno a regimi nazionali con 10 miliardi di euro in due anni, utilizzando il cofinanziamento della Banca europea per gli investimenti.
Sul fronte dell’idrogeno pulito, la Commissione intende:
- Raddoppiare i finanziamenti per la ricerca e l'innovazione sull'idrogeno pulito, attualmente pari a 650 milioni di euro;
- Mettere a disposizione altri 10 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per ridurre sostanzialmente i rischi di progetti grandi e complessi.
La Commissione si impegna anche in termini di produzione, con quello che viene denominato “1 Million ton of clean hydrogen commitment”.
Ciò include uno schema pilota "Carbon Contracts for Difference (CCfD)" simile ai sistemi di gara per l'energia rinnovabile per colmare il divario di costo tra idrogeno convenzionale e decarbonizzato.
Gli investimenti nella mobilità sostenibile
Per l'industria automobilistica, il piano propone un fondo per l’acquisto di veicoli puliti in tutta l’UE da 20 miliardi nei prossimi due anni, e un Clean Automotive Investment Fund da 40-60 miliardi di euro, che combini risorse provenienti da InvestEU e Horizon Europe per la mobilità verde e per accelerare gli investimenti in treni a zero emissioni;
Raddoppiano gli investimenti dell'UE per la ricarica dei veicoli elettrici: 2 milioni di stazioni di ricarica pubblica e di rifornimento alternativo entro il 2025, provenienti da risorse di Connecting Europe Facility e InvestEU.
Previste risorse anche per il settore ferroviario:
- Renaissance of Rail Investment da 40 miliardi con focus sui corridoi chiave;
- Sostegno finanziario per il cambio del materiale rotabile e riportare i servizi di treni notturni in Europa.
Il piano europeo prevede inoltre maggiori finanziamenti per i programmi di mobilità urbana, come le infrastrutture per il ciclismo, da finanziare nell'ambito dei programmi di finanziamento regionali dell'UE.