Covid: piu' tempo per richiedere gli anticipi PAC
Proroga al 30 giugno per gli agricoltori interessati a richiedere le anticipazioni dei pagamenti PAC. La misura si aggiunge agli altri interventi diretti a mitigare l'impatto della crisi del Coronavirus sull'agricoltura, dal rinvio delle scadenze per presentare la domanda unica agli aiuti all'ammasso privato nel comparto lattiero-caseario.
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Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato il decreto ministeriale n. 6476 del 15 giugno 2020 che posticipa al 30 giugno il termine per ottenere l'anticipazione delle somme dovute agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno della Politica Agricola Comune (PAC).
La proroga fa seguito a una serie di altri interventi in ambito PAC autorizzati da Bruxelles e attuati dal Mipaaf in risposta alla crisi del Coronavirus, dall'aumento degli importi degli anticipi alla proroga delle scadenze per la presentazione delle domande, fino al regime eccezionale di aiuto all’ammasso privato a sostegno del settore lattiero-caseario.
Anticipi PAC più corposi
Alla luce dell'emergenza dovuta al Coronavirus la Commissione europea ha concesso l'aumento degli anticipi sui pagamenti diretti e sui contributi dei Programmi di sviluppo rurale della Politica Agricola Comune, rispettivamente, dal 50% al 70% e dal 75% all'85%.
L'aumento delle anticipazioni PAC è stato recepito in Italia attraverso il decreto Cura Italia, lo stesso provvedimento che ha istituito il Fondo da 100 milioni di euro a sostegno delle imprese agricole e per l'arresto temporaneo dell'attività di pesca.
In attuazione del Cura Italia, il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato il DM n. 6250 del 5 giugno 2020, in base al quale gli organismi pagatori riconosciuti possono concedere un’anticipazione delle somme dovute agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno della PAC applicando i tassi di interesse di mercato definiti in base ai tassi di riferimento della comunicazione della Commissione europea 2008/C 14/02.
Gli interessi da corrispondere sull’anticipazione sono compensati agli agricoltori mediante una sovvenzione diretta, già notificata a Bruxelles ai sensi del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato adottato per l'emergenza Covid-19.
Più tempo per richiedere gli anticipi PAC
Con il DM n. 6476-2020 appena pubblicato il Mipaaf ha prorogato il termine per richiedere l'anticipazione, dal 15 al 30 giugno 2020.
Le domande di anticipazione devono essere presentate all'Organismo pagatore Agea, utilizzando la domanda precompilata resa disponibile nel SIAN. Qualora l’agricoltore abbia già presentato una domanda unica per la campagna 2020 compilando il Quadro DM, si legge nelle Istruzioni operative pubblicate da Agea, la successiva presentazione di una domanda per l'anticipazione 2020 a valere sul portafoglio titoli 2019 equivale a una richiesta di ritiro dalla domanda presentata per ricevere un’anticipazione a valere sulla domanda unica 2020.
Sono esclusi dall’anticipazione:
- i soggetti con una situazione debitoria con importi esigibili nel Registro nazionale debiti o nel Registro debitori dell'Organismo pagatore e non esigibili ma comunque conosciuti da Agea;
- i soggetti con provvedimenti di sospensione dei pagamenti attivati dall’Organismo pagatore;
- i soggetti che già beneficiano dell’anticipazione bancaria dei contributi PAC attivate sulla base delle convenzioni sottoscritte da Agea con gli istituti bancari;
- i soggetti per i quali l’importo da erogare sia inferiore a 300 euro;
- le imprese in difficoltà prima del 31 dicembre 2019, ai sensi del punto 23 del Quadro temporaneo per le misure di aiuti di Stato a sostegno dell’economica nell’attuale emergenza del Covid.
Le somme saranno erogate agli agricoltori entro il 31 luglio 2020. La compensazione dell'anticipo ricevuto, invece, avverrà, a partire dal 16 ottobre 2020, mediante la trattenuta del relativo importo in sede di erogazione degli aiuti PAC a valere sulla domanda unica 2020.
Niente riduzioni per le domande in ritardo
In aggiunta all'incremento della quota concessa a titolo di anticipo, la Commissione europea ha autorizzato il differimento dei termini per la presentazione delle richieste relative alla PAC per questa campagna.
Il decreto Mipaaf che attua quanto previsto dalla Commissione con il regolamento UE n. 2020/501 è stato approvato il 13 maggio e rinvia il termine ultimo per la presentazione della domanda unica dal 15 maggio al 15 giugno 2020. Le modifiche alla domanda, invece, devono essere comunicate entro il 30 giugno.
Data la sussistenza delle cause di forza maggiore e circostanze eccezionali, ha stabilito il Mipaaf con il decreto n. 6477 del 15 giugno 2020, anche per le domande connesse alle superfici e agli animali del PSR presentate dopo il termine del 15 giugno e fino al termine ultimo del 10 luglio non sono applicate riduzioni dovute al ritardo nella presentazione.
Come ottenere gli aiuti all'ammasso privato di latte
Le istruzioni operative per accedere al regime di aiuto UE per il lattiero-caseario, invece, sono state approvate nei giorni scorsi da Agea e si applicano a tutte le imprese con residenza/sede legale nell'area di competenza dell’Organismo pagatore, quindi in tutte le regioni italiane ad esclusione di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.
Per ammasso privato, ricorda Agea, si intende “la conservazione, in idonei magazzini, di un determinato quantitativo di latte in polvere per un determinato periodo di tempo da parte di persone fisiche o giuridiche, per proprio conto ed a proprio rischio, alle condizioni stabilite dalle norme comunitarie al fine di ottenere l’aiuto concesso dall'UE”. In questo caso, il periodo di ammasso autorizzato dalla Commissione va da un minimo di 90 a un massimo di 180 giorni.
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L'aiuto è concesso solo per il latte scremato in polvere proveniente da latte vaccino, già conferito in ammasso, prodotto nell’Unione, di qualità sana, leale e mercantile.
Nello specifico, i requisiti fissati dal Regolamento UE sono:
- tenore massimo dell'1,5% di grassi e del 5% di acqua, e con tenore minimo di materia proteica dell'estratto secco non grasso del 34%;
- prodotto nei 60 giorni precedenti il giorno di presentazione della domanda o dell'offerta;
- confezionato in sacchi di peso netto pari a 25 kg o in grandi sacchi del peso massimo di 1.500 kg.
L'importo dell'aiuto è pari a 5,11 euro per ciascuna tonnellata immagazzinata per le spese fisse di magazzinaggio e a 0,13 euro per tonnellata e per giorno di ammasso contrattuale.
Le domande devono riguardare prodotti già immagazzinati, con un quantitativo minimo per istanza di 10 tonnellate. Il termine ultimo per la presentazione è fissato al 30 giugno 2020.
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