Fondo emergenza Covid: 20 milioni per contributi alle imprese della pesca
C'è tempo fino al 20 ottobre per i richiedere i contributi destinati alle imprese della pesca e dell'acquacoltura dal decreto Cura Italia. A disposizione 20 milioni di euro, dei 100 stanziati complessivamente dal dl 18-2020 nell'ambito del Fondo per l'emergenza Covid-19.
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Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato il decreto direttoriale con le modalità di accesso alla quota del Fondo emergenza Covid-19 dedicata alle imprese della pesca e dell'acquacoltura. Il Fondo, istituito dal decreto Cura Italia (dl n. 18-2020) con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2020, riserva 20 milioni di euro alle imprese del settore ittico danneggiate dalla sospensione dell’attività economica per l'emergenza Coronavirus.
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Cosa finanzia la sezione pesca del Fondo emergenza Covid-19
I criteri generali di accesso al Fondo erano già stati definiti dal decreto Mipaaf del 17 luglio scorso, in base al quale lo stanziamento di 20 milioni di euro destinato al settore ittico è così ripartito:
- a) 15 milioni per il riconoscimento di contributi per le imprese del settore della pesca marittima,
- b) 3,5 milioni per i contributi alle imprese del settore dell’acquacoltura comprese quelle che utilizzano imbarcazioni ai fini produttivi, iscritte alla V categoria,
- c) 1,5 milioni destinati alle regioni e alle province autonome e finalizzati al riconoscimento di contributi per le imprese del settore della pesca in acque interne.
In base al decreto, gli importi non utilizzati con riferimento a una misura possono essere destinati a quelle per le quali i fondi a disposizione non sono risultati sufficienti.
Nella caso della misura di cui alla lettera b), quindi il sostegno all'acquacoltura, il Mipaaf ha previsto delle riserve di destinazione definite in funzione della dimensione dell’impresa richiedente, in particolare:
- 85% per le imprese di micro e piccole dimensioni;
- 10% per le imprese di medie dimensioni;
- 5% per le grandi imprese.
Anche in questo caso le eventuali risorse residue nell’ambito delle sotto-riserve saranno redistribuite a favore di quelle per cui le domande di contributo hanno superato le disponibilità complessivamente assegnate.
Chi può richiedere i contributi del Cura Italia
In linea generale possono beneficiare degli interventi le imprese della pesca e dell’acquacoltura che risultino stabilmente operative nel territorio italiano e che abbiano subito danni diretti o indiretti dall’emergenza Coronavirus, le cui produzioni rientrino nelle categorie dell’elenco dei prodotti di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 1379/2013.
La concessione dei contributi è però condizionata all’avvio da parte della rispettiva attività economica in data antecedente al 3 giugno 2020, da accertarsi, nel caso delle imprese di pesca attraverso l’armamento alla stessa data, di almeno un’imbarcazione da pesca, mentre per le imprese acquicole, previa verifica dell’intervenuta attivazione, prima dello stesso termine, presso il Registro imprese e della permanenza di tale requisito alla data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni.
A quanto ammontano gli aiuti
I contributi sono concessi nella forma di sovvenzioni dirette nel quadro dei massimali indicati dal Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato.
Il contributo per le imprese di pesca armatrici di imbarcazioni è riconosciuto a ciascuna impresa richiedente in quota fissa in funzione della stazza dell’imbarcazione misurata in Grosse Tonnage (GT) calcolato sulla base della tabella riportata nel decreto Mipaaf.
Il contributo alle imprese dell'acquacoltura è invece riconosciuto in proporzione al fatturato medio delle imprese richiedenti, entro l’importo massimo corrispondente alla dimensione d’impresa del soggetto richiedente, come segue:
- 5mila euro per le micro imprese;
- 6mila euro per le piccole imprese;
- 10mila euro per le medie imprese;
- 20mila euro per le grandi imprese.
Come presentare la domanda di accesso al Fondo
Le domande di accesso ai contributi per le imprese che operano nei comparti della pesca marittima e dell'acquacoltura devono essere presentate al Ministero delle politiche alimentari e forestali – Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura entro il 20 ottobre 2020, allegando la documentazione indicata nel decreto direttoriale.
Il Mipaaf svolge l’istruttoria sulle richieste pervenute, verificandone i presupposti di legittimità e quantifica l’ammontare dell'aiuto per ciascuna impresa. Per accelerare l'erogazione del sostegno, il Ministero procede all’istruttoria delle istanze sulla base delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio e successivamente esegue dei controlli a campione per verificare la veridicità di quanto dichiarato.
Quanto ai contributi alle imprese della pesca in acque interne, il decreto Mipaaf ripartisce lo stanziamento dedicato alla misura, pari a 1,5 milioni, tra le regioni e le province autonome, che poi provvederanno a individuare i criteri e le modalità di erogazione delle risorse ai beneficiari.
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