Confindustria: Recovery fund, Bonomi chiede un Patto per l'Italia
L’uso del Recovery fund deve esprimere una visione di fondo della crescita del paese, incentrata su un patto comune tra istituzioni, imprese e parti sociali. Questo l'appello lanciato da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, all’assemblea generale dell’associazione delle imprese.
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Le priorità del Patto per l'Italia: manifattura, conti pubblici e lavoro
Scopo del Patto per l'Italia chiesto da Bonomi è mettere a comune denominatore obiettivi chiari per assicurare la ripresa economica del paese a seguito dell'emergenza coronavirus, in linea con le direttrici definite da Bruxelles per l’utilizzo del Recovery fund: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale, innovazione tecnologica e produttiva, riforme strutturali con forti effetti sul PIL potenziale.
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L'obiettivo cardine del Patto è massimizzare "il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro", dando una nuova centralità alla manifattura e, in particolare, all'industria 4.0. Sulla base di questa priorità, la "nuova produttività deve considerare contestualmente le politiche di innovazione, la formazione e l’advance knowledge, la regolazione per promuovere l’efficienza dei mercati, le infrastrutture abilitanti sia fisiche (ovvero ICT, logistica ed energia), sia istituzionali (PA, competenze e organizzazione sinergica) e interventi strutturali per la coesione sociale".
Per aderire all’impostazione europea - ha sottolineato il numero uno di Confindustria - serve anche "un’operazione verità sui conti pubblici", che tenga conto: dei rischi che l'Italia corre se il Governo rinuncia al MES sanitario privo di condizionalità; dei futuri oneri collegati al Recovery fund, che potrebbero tradursi in nuove tasse solo a carico delle imprese; della mancanza - ad oggi - di una prospettiva solida di interventi in grado di dare sostenibilità al maxi debito pubblico italiano.
Parlando del lavoro, Bonomi ha ricordato le proposte fatte a metà luglio a Governo e sindacati. L'Italia ha bisogno di vere politiche attive del lavoro, "smontando la parte di Reddito di Cittadinanza non destinata al contrasto della povertà ma destinato in teoria alle politiche del lavoro che però, di fatto, per constatazione ormai unanime, non funziona. Occorre invece aprire alle Agenzie per il Lavoro, che conoscono, a differenza dei Centri Pubblici per l’Impiego, le competenze richieste dalle imprese, e collegarvi nei nuovi contratti l’assegno di ricollocazione, cioè coinvolgendo direttamente le imprese nelle procedure dell’outplacement, e gli enti bilaterali di formazione imprese-sindacato nella grande opera di riaddestramento a nuove competenze che servono nell’industria e nell’intera economia italiana".
Alla base del Patto per l'Italia - ha evidenziato Bonomi - deve esserci una visione di fondo sul futuro del paese, che nasca "dalla consapevolezza di come funzionano e vanno potenziate sia le matrici di crescente interdipendenza internazionale – che per un paese trasformatore come l’Italia restano prioritarie – sia quelle della crescente fertilizzazione incrociata tra settori diversi, frutto della digitalizzazione e dei tempi corti delle scorte dovuti alle trasformazioni della domanda, sia domestica sia estera. Una visione che metta al centro di tutto i giovani e le donne, cioè ancora una volta, come avviene da troppi anni, le vere vittime della crisi italiana".
La visione di Confindustria per il futuro del paese - con tutti i dettagli delle misure - è contenuta in un volume di circa 400 pagine, “Il coraggio del futuro - Italia 2030-2050”, che - alla fine dell'assemblea - è stato consegnato al Governo.
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Conte: Recovery plan, in arrivo task force e piattaforma digitale
Intervenendo all'assemblea di Confindustria, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che l'Italia, per la gestione del Recovery plan, si doterà di una struttura dedicata, con norme specifiche e soggetti attuatori, che garantisca trasparenza e tempi di attuazione certi. Inoltre, ci sarà una piattaforma digitale "per controllare lo stato di avanzamento delle opere".
Facendo eco alle parole di Bonomi, il premier ha sottolineato che per ripartire "serve un nuovo patto pubblico-privato, senza il quale ogni sforzo del paese risulterà vano".
Patuanelli: in arrivo un piano straordinario sulla formazione 4.0
Nel corso dell'assemblea presso l'Auditorium Parco della Musica a Roma, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha annunciato l’intenzione del Governo di lanciare “un piano straordinario sulla formazione 4.0 e sulle competenze digitali all’interno dell’impresa e anche a partire dagli imprenditori”.
Per quanto riguarda le altre misure previste dal Piano transizione 4.0, il ministro - rivolgendosi alle imprese - ha promesso "l’incremento dell’intensità delle agevolazioni, soprattutto su tecnologie di frontiera, l’estensione della platea di beneficiari".
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