Giornata contro la violenza sulle donne: le iniziative e i bandi 2022
In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, proponiamo una rassegna di bandi diretti a contrastare la violenza di genere e a favorire l'autonomia delle donne.
Manovra 2023: incentivi per assunzioni di donne e giovani
Contributi europei contro la violenza sulle donne
Il tema della violenza di genere è da sempre al centro delle priorità della Commissione europea. Sin dall'inizio del suo mandato la presidente Ursula von der Leyen ha sottolineato nei suoi orientamenti politici la necessità di prevenire e combattere la violenza contro le donne, proteggere le vittime e punire gli autori di questi reati. Lo stesso tema, inoltre, è uno degli assi portanti della strategia per la parità di genere 2020-2025.
A questo documento ha fatto seguito, lo scorso 8 marzo, la proposta da parte di Bruxelles di una nuova direttiva mirata a combattere la violenza contro le donne e quella domestica a livello comunitario. Tra i vari obiettivi perseguiti con questo documento, si punta a rendere penalmente perseguibili lo stupro come atto basato sulla mancanza di consenso, le mutilazioni genitali femminili e la violenza online, in particolare: la condivisione non consensuale di immagini intime, lo stalking online, le molestie online e l'incitamento alla violenza o all'odio online.
A proposito dei fondi che l'Unione mette a disposizione per contrastare la violenza sulle donne e promuovere la parità di genere, il riferimento principale è il programma di finanziamento "Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV)". Nonostante attualmente i bandi relativi a questo programma siano chiusi, periodicamente vengono attivate call che coprono più temi: dai progetti volti a prevenire e combattere la violenza contro le donne e i minori a quelli che promuovono l'empowerment femminile e la libertà dagli stereotipi di genere.
Parallelamente, anche il programma europeo "Giustizia" prevede una serie di interventi rivolti, da un lato, alle alle organizzazioni della società civile e ai portatori di interessi senza scopo di lucro attivi nel settore che aiutano le vittime ad accedere ai loro servizi e, dall'altro, alle organizzazioni che lavorano alla corretta attuazione della legislazione dell'UE in materia di ordini di protezione.
Violenza di genere, i bandi nazionali
Il femminicidio è una piaga difficile da contrastare a livello nazionale, nonostante le leggi, i piani strategici, le campagne di sensibilizzazione, la rete di centri antiviolenza sui territori, l’impegno delle istituzioni, dei movimenti e delle associazioni.
Secondo i dati del report "Il pregiudizio e la violenza contro le donne" realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, i numeri sono in leggero calo, ma siamo lontani da una totale inversione del trend.
Al 20 novembre, gli omicidi di donne in ambito familiare e affettivo da inizio 2022 sono stati 88 (52 per mano del partner o dell’ex), meno rispetto ai 94 dello stesso periodo del 2021. Diminuiti anche gli stalking (12.200) e i maltrattamenti contro familiari e conviventi (16.857). Da gennaio a settembre le violenze sessuali sono risultate in crescita, con 4.416 episodi registrati, il 90% dei quali nei confronti di donne.
Considerando questo contesto, il tema non poteva che essere trattato anche dalla legge di Bilancio 2023.
Secondo le bozze del testo attualmente in circolazione, infatti, si prevede un potenziamento del Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne, con uno stanziamento di ulteriori 15 milioni per il prossimo anno. La stessa Manovra, inoltre, dovrebbe incrementare la dotazione del Fondo per le misure anti-tratta con 16 milioni di euro per l'anno 2023 e 23 milioni di euro a decorrere dall'anno 2024.
Guardando alle misure già operative a livello nazionale, un'iniziativa volta a sostenere le donne nel loro percorso di uscita dalla violenza di genere è rappresentata dal Reddito di libertà, il sussidio fino a 400 euro mensili destinato a favorire l'indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà, seguite dai centri antiviolenza.
Una misura avviata da tempo è la sezione speciale per le imprese femminili del Fondo di garanzia PMI, che facilita l'accesso al credito delle piccole e medie imprese attraverso un sostegno in forma di garanzia per facilitare l'accesso ai finanziamenti bancari. Con l'intervento del Fondo, l'impresa non riceve quindi un contributo in denaro, bensì si assicura la reale possibilità di ottenere finanziamenti senza dover prestare garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative).
I bandi delle Regioni per la lotta contro la violenza di genere
A livello regionale attualmente sono aperti alcuni bandi. In Emilia Romagna, ad esempio, è in corso un avviso pubblico da 2,5 milioni di euro per la realizzazione di interventi rivolti alla promozione delle pari opportunità e al contrasto della violenza di genere. Il bando, aperto fino al 2 dicembre 2022, è rivolto agli enti locali, alle associazioni di promozione sociale, alle organizzazioni di volontariato e alle onlus.
Una regiona particolarmente virtuosa sul tema è la Toscana, che attualmente ha all'attivo quattro avvisi pubblici per la realizzazione di interventi a favore di donne inserite in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia. I bandi, aperti fino al 30 novembre 2022, spaziano dall’erogazione di contributi individuali fino all’attivazione di tirocini di orientamento, percorsi di formazione e di inserimento/reinserimento nel mondo del lavoro.
Stessa scadenza anche per il bando pubblicato dalla Regione Sicilia per finanziare il reddito di libertà da destinare alle donne vittime di violenza. I destinatari dell'avviso sono i Comuni, in sinergia con i Centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza, che vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti, anche con figli minori o disabili, per favorirne l'indipendenza economica, l'autonomia abitativa, l'occupabilità o la creazione di un'attività di impresa.
Di più ampio respiro, invece, l’iniziativa della Regione Lazio finalizzata alla concessione di contributi per la realizzazione di percorsi integrati finalizzati a prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Con un budget di 1,5 milioni di euro, l'avviso rappresenta una sperimentazione per la costruzione di un "modello" di intervento replicabile anche con riferimento ad altre tipologie di destinatari e contesti.