Recovery Fund: via libera del Parlamento UE al Fondo per la ripresa e la resilienza
Con 73 voti favorevoli, 11 contrari e 15 astensioni, le commissioni Bilanci e Affari economici e monetari del Parlamento europeo hanno approvato gli obiettivi e le regole per l'erogazione dei finanziamenti del Recovery and Resilience Facility, il Fondo per la ripresa e la resilienza noto anche come Recovery Fund.
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Si aggiunge un nuovo tassello per l'operatività del pacchetto Next Generation EU, con il voto delle commissioni Bilanci e Affari economici del Parlamento europeo sul Fondo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility). Il Recovery fund, strumento cardine di NGEU, sosterrà con 672,5 miliardi di euro gli investimenti pubblici e le riforme degli Stati membri per rispondere alla pandemia di Covid-19 in chiave di sostenibilità ambientale e accelerando la transizione digitale.
Con 84 voti favorevoli, 11 contrari e 4 astensioni, gli eurodeputati hanno approvato anche il mandato, che verrà annunciato durante la prossima plenaria, per avviare presto i negoziati con il Consiglio.
Al clima il 40% dei fondi dei Recovery Plan
I deputati hanno concordato sul fatto che le risorse del Recovery and resilience facility dovrebbero essere messe a disposizione solo degli Stati membri impegnati a rispettare lo Stato di diritto e i valori fondamentali dell'Unione europea.
Inoltre, i Piani nazionali di ripresa e resilienza dovrebbero essere ritenuti ammissibili al finanziamento solo se coerenti con le sei priorità dell'UE: transizione verde, trasformazione digitale, coesione economica, competitività, coesione sociale, resilienza istituzionale, giovani.
Entro questo quadro generale, il Parlamento ha chiesto che ogni Recovery Plan riservi almeno il 40% del proprio budget al clima e alla biodiversità e almeno il 20% agli interventi per il digitale. L'obiettivo è che i progetti messi in campo abbiano un impatto duraturo sui Paesi dell'UE in termini sia sociali che economici, favorendo nuove riforme globali e un solido pacchetto di investimenti.
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Risorse disponibili e trasparenza sul Fondo ripresa e resilienza
I deputati chiedono che il budget complessivo riservato al Fondo per la ripresa, pari a 672,5 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti, sia reso disponibile per finanziare le misure nazionali volte ad alleviare le conseguenze economiche e sociali della pandemia di Covid-19, dal 1° febbraio 2021 in poi.
Sarebbe auspicabile, inoltre, che
- i finanziamenti siano disponibili per quattro anni, invece di tre come previsto nella posizione del Consiglio;
- i governi dell'UE possano richiedere un prefinanziamento fino al 20% per avviare rapidamente i rispettivi Piani di ripresa e resilienza, invece del 10% proposto.
Entrambe le commissioni, Bilanci e Affari economici, hanno chiesto che la Commissione europea, responsabile dell'attuazione del RRF, coinvolga attivamente il Parlamento europeo, presentando una relazione due volte all'anno che faccia il punto sulle azioni e gli obiettivi perseguiti, oltre che sugli importi riconosciuti a ciascun paese dell'UE.
Infine, il PE chiede di garantire che la spesa nell'ambito del Fondo per la ripresa sia trasparente, etichettando chiaramente i progetti sostenuti come "Iniziativa di ripresa dell'Unione europea".
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