Contributi per la promozione all’estero dei marchi: domande dal 15 dicembre
Dal 15 dicembre le associazioni di categoria potranno richiedere fino a 70mila euro per sostenere la promozione all’estero di marchi collettivi e di certificazione volontari. Diverse le attività finanziabili: si va dalle fiere, ai B2B, alle conferenze. In Gazzetta ufficiale il decreto che spiega come richiedere i contributi.
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In Gazzetta ufficiale è stato infatti pubblicato il decreto direttoriale del 20 novembre 2020 del MISE, che rende operativa l’agevolazione prevista dal dl Crescita per la promozione all’estero di marchi collettivi e di certificazione e che sarà gestita da Unioncamere.
A disposizione ci sono oltre 850mila euro, ma la misura dovrebbe essere rifinanziata anche dalla legge di Bilancio 2021.
Unioncamere marchi: cosa prevede il contributo per le associazioni di categoria
Sulla base di quanto previsto dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 15 gennaio 2020, l’agevolazione, varata dal decreto Crescita, sarà gestita da Unioncamere.
Il bando si rivolge alle associazioni di categoria che, a far data dal 13 marzo 2020, abbiano depositato una domanda di registrazione o di conversione di un marchio collettivo o di certificazione.
Per loro è previsto un contributo a fondo perduto fino a 70mila euro per cofinanziare al 70% la promozione del marchio italiano all’estero, tramite cinque tipologie di iniziative:
- Fiere e saloni internazionali, inclusi anche quelli svolti digitalmente;
- Eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali, come serate di degustazione o di intrattenimento;
- Incontri bilaterali con associazioni estere;
- Seminari con operatori stranieri;
- Azioni di comunicazione sul mercato estero, anche attraverso la GDO di canali online.
Le domande possono essere inviate dal 15 dicembre fino al 29 gennaio 2021.
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Nel 2021 il contributo sarà rifinanziato
Il contributo a cui si può accedere dal 15 dicembre è lo stesso che dovrebbe venir rifinanziato dalla nuova legge di Bilancio attualmente in fase di approvazione alla Camera.
All’articolo 23 del testo licenziato dal Consiglio dei ministri, infatti, è presente un set di misure che riguardano il contrasto al fenomeno dell’Italian sounding, incluso questo contributo alle associazioni di categoria.