Contributo a fondo perduto per le startup, domande fino al 9 dicembre
È aperta la finestra per accedere al contributo a fondo perduto per le startup previsto dal decreto Sostegni. Parallelamente la misura ha ricevuto il via libera da Bruxelles nell'ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di stato.
Cosa prevede il decreto Sostegni bis
Diventa operativo il contributo a fondo perduto a favore dei cosiddetti "esodati dei ristori", ossia le imprese rimaste fuori dagli aiuti economici e che rischiavano di essere penalizzate anche dal meccanismo previsto dallo stesso dl Sostegni.
L'Agenzia delle Entrate, con la pubblicazione di un apposito provvedimento, ha definito il contenuto informativo, le modalità e i termini di presentazione dell’istanza relativa al beneficio dell'importo massimo di mille euro.
Allo stesso tempo, i contributi startup hanno ricevuto l'approvazione da parte della Commissione europea, poiché in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo per gli aiuti di stato. La misura, infatti, è stata definita come "necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE" e con le condizioni stabilite nel temporary framework.
Queste novità fanno seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta lo scorso 5 novembre, del decreto del Ministero dell’Economia del 10 settembre 2021, contenente le disposizioni attuative dello strumento.
Sostegni e startup, contributi senza cali di fatturato
Il decreto Sostegni stanzia per il 2021 un budget di 20 milioni di euro finalizzato alla concessione di un contributo a fondo perduto, nella misura massima di mille euro, ai soggetti titolari di reddito d'impresa, residenti o stabili nel territorio dello Stato, che abbiano attivato la partita IVA nel 2018 e la cui attività risulti essere iniziata nel corso del 2019.
L'aiuto è riconosciuto, quindi, anche alle startup e alle PMI innovative che non abbiano diritto ai contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni, a condizione che:
- l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 non sia inferiore almeno del 30% rispetto all'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019,
- siano rispettati i requisiti e condizioni necessari per ottenere gli altri contributi a fondo perduto dello stesso decreto legge. Tra questi l’aver conseguito ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a 10 milioni di euro.
Il richiedente può scegliere tra due diverse modalità di erogazione dell’importo spettante: l’accredito su conto corrente o il riconoscimento del contributo sotto forma di credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici resi disponibili dall'Agenzia delle Entrate.
Il beneficio riservato alle startup non concorrere alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir e non concorre alla formazione della base imponibile Irap.
I soggetti interessati hanno a disposizione un mese, dal 9 novembre al 9 dicembre 2021, per presentare le istanze telematiche per richiedere il contributo startup.
Qualora le richieste dovessero superare il limite massimo di spesa, pari a 20 milioni, l’importo spettante a ciascun titolare di partite IVA sarà proporzionalmente ridotto, in base al rapporto tra il suddetto tetto di spesa e l'ammontare complessivo dei contributi richiesti.
Consulta il testo del decreto MEF del 10 settembre 2021, GURI n. 264 del 5 novembre 2021
Consulta la legge n. 69-2021 in Gazzetta ufficiale
Come funzionano i contributi a fondo perduto startup
Come e quando inviare l’istanza
La presentazione della domanda sarà possibile soltanto utilizzando il canale telematico, anche tramite intermediario, attraverso il servizio disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
Come già anticipato, l’invio può avvenire direttamente da parte del soggetto richiedente o rivolgendosi ad un intermediario abilitato, nel periodo che va dal 9 novembre al 9 dicembre 2021.
In questa stessa finestra temportale si può, in caso di errore, presentare una nuova istanza, in sostituzione di quella precedentemente trasmessa. È possibile, inoltre, presentare una rinuncia alla domanda precedentemente inviata, da intendersi come rinuncia totale al contributo.
Controllo delle istanze ed erogazione del contributo
Dopo la presentazione dell’istanza, vengono eseguiti dei controlli formali che terminano con il rilascio della ricevuta di presa in carico.
Successivamente alla scadenza dei termini per richiedere il contributo segue una seconda fase di controlli più approfonditi, nella quale avviene il riscontro dei dati indicati nell’istanza con le informazioni presenti nel sistema dell’Anagrafe tributaria. Attraverso un accordo con Unioncamere, viene verificato il requisito dell’inizio dell’attività nel corso dell’anno 2019 in base ai dati presenti sul Registro delle imprese tenuto presso la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Se l’importo complessivo dei contributi richiesti con tutte le istanze validamente elaborate risulterà superiore ai fondi stanziati, l’Agenzia determinerà la percentuale di ripartizione, che potrà essere pari al 100% nel caso in cui l’ammontare complessivo dei contributi relativi alle istanze accolte risulti inferiore tali risorse.
Successivamente, si procederà all'emissione dei mandati di pagamento e al riconoscimento dei crediti d’imposta.
Ogni fase del processo può essere monitorata dal contribuente attraverso la consultazione delle ricevute all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia e attraverso la consultazione dell’esito all’interno della sezione “Contributo a fondo perduto” del portale “Fatture e corrispettivi”.
Aiuti di Stato e Contributi startup, ok da Bruxelles al regime italiano
In data 10 novembre, praticamente in concomitanza con l'apertura dei termini per l'invio delle domande, Bruxelles ha approvato la misura relativa ai contributi a fondo perduto per le startup introdotta dal decreto Sostegni (dl n. 41-2021), considerata conforme alle norme dell'Unione sugli aiuti di Stato.
Startup e PMI Innovative, stop a tasse sul capital gain
Oltre al contributo a fondo perduto previsto dal dl Sostegni, sono in arrivo nuovi aiuti per le startup.
Tra le varie misure che rientrano nel decreto Sostegni bis (dl n. 73-2021), vi è anche un incentivo per le persone fisiche che investono in PMI e startup innovative. Nella fattispecie, si tratta di una temporanea eliminazione delle imposte sulle plusvalenze che derivano dalla cessione di partecipazioni: chi investe in realtà innovative, quindi, non dovrà pagare fino al 2025 l’imposta sui capital gains del 26%.
Questa misura incoraggerebbe gli investimenti in imprese private, facilitando il trasferimento di denaro tra privati e aiutando le startup più promettenti attraverso il ricorso ad un aiuto a livello di tassazione. Unico limite a questo meccanismo è che le plusvalenze escluse dall’imposta al 26% saranno quelle maturate a seguito di investimenti della durata di almeno tre anni e soltanto se la cifra sarà reinvestita nelle stesse imprese entro un anno dalla realizzazione del guadagno su ogni operazione di vendita.
Consulta il testo del decreto-legge n. 73-2021 in Gazzetta ufficiale