Recovery and Resilience Facility: Ecofin, rispettare la scadenza del 2026
L’Ecofin approva le conclusioni sulla valutazione intermedia del dispositivo per la ripresa e la resilienza presentate dalla Commissione europea a febbraio. Conclusioni in realtà solo a metà: “troppo presto per poter fornire una valutazione d'impatto completa”, si legge in una nota del Consiglio che sottolinea l’importanza di un “rapido completamento degli investimenti e delle riforme entro agosto 2026”.
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Le conclusioni approvate dall’Ecofin sulla valutazione intermedia del dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento di ripresa dell'UE al centro del piano NextGenerationEU (NGEU) e quindi dei PNRR, smorzano in parte le speranze di una proroga dei Piani di ripresa e resilienza oltre la scadenza naturale del 2026.
Un tema particolarmente d’attualità alla luce delle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha definito quella del 2026 una “scadenza formale” e ha aperto all’ipotesi di uno slittamento.
Ipotesi su cui il presidente del Consiglio UE Charles Michel, rispondendo ai giornalisti dopo l'incontro dell’11 aprile con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, ha consigliato cautela: “Penso che tra le opzioni utili per assicurarsi che il denaro del NextGenerationEU venga consegnato e usato in Italia e negli altri Stati membri ci sia anche la possibilità di chiedere un allungamento dei tempi o altre procedure facilitate. Non voglio anticipare nulla ma penso che questo sia un dibattito che può avvenire sia nella Commissione Europea che nel Consiglio”.
Da tempo si parla di una possibile proroga del Recovery and resilience facility e quindi della scadenza dei PNRR. Un tema che entra anche nelle conclusioni sulla valutazione intermedia del RRF approvata il 12 aprile dall’Ecofin: “il rapido completamento degli investimenti e delle riforme entro agosto 2026 rimane fondamentale per raggiungere la piena attuazione dello strumento”, si legge in una nota.
Al di là del tema scadenza, il Consiglio nelle sue conclusioni riconosce il contributo positivo della RRF alle transizioni verde e digitale e ad altre priorità dell'UE e rileva l'incentivo ad attuare le raccomandazioni specifiche per paese, in particolare attraverso un'accelerazione delle riforme strutturali.
Accolta con favore anche la capacità del dispositivo per la ripresa e la resilienza di rafforzare la titolarità nazionale e l’attenzione sulla realizzazione e sull'attuazione degli investimenti e delle riforme previste.
Tuttavia, sottolinea l’Ecofin, la relazione di medio termine pubblicata dalla Commissione europea a febbraio, a tre anni dall’entrata in attività dello strumento, “arriva troppo presto per poter fornire una valutazione d'impatto completa della RRF”. Il Consiglio insomma sta di vedetta e “attende con interesse la valutazione finale della RRF, prevista nel 2028, per valutarne il pieno impatto”.
Allo stesso tempo i ministri dell’Economia invitano la Commissione e gli Stati membri a individuare modalità concrete per razionalizzare e migliorare l'attuazione dello strumento e dei PNRR, garantendo nel contempo l'adeguata tutela degli interessi finanziari dell'Unione, e a trarre insegnamenti dall'attuazione basata sulla performance di questo strumento.