UE: gli ostacoli per il riconoscimento delle professioni all'estero
Avviato il dibattito per garantire ai professionisti europei l'esercizio del proprio lavoro in tutti gli Stati membri. La commissione Mercato interno e protezione dei consumatori, riunitasi a fine ottobre, ha evidenziato la presenza di numerosi ostacoli che impediscono il riconoscimento delle professioni all'estero, nonostante la direttiva del 2005 definisca le norme per l'accreditamento delle qualifiche.
La direttiva delinea i parametri per il riconoscimento di 800 professioni, ma l'implementazione della normativa a livello nazionale, a cinque anni di distanza, risulta essere lacunosa e lenta.
I maggiori ostacoli sono posti dagli Stati membri in merito ai seguenti temi:
- la salute pubblica,
- la sicurezza,
- la protezione dei consumatori,
- le conoscenze linguistiche.
L'assenza di parametri comuni per la verifica delle competenze e dei titoli di studio ha indotto alcuni Stati membri a verificare le conoscenze dei candidati attraverso appositi esami, nonostante le specificazioni della direttiva in materia.
Per il superamento di tali ostacoli gli europarlamentari hanno proposto l'istituzione di "carte professionali" europee, che ridurrebbero i costi burocratici a carico dei professionisti. E' prevista per il 2012 la presentazione di una nuova proposta di legge, a seguito della fase di consultazione pubblica che coinvolgerà professionisti, datori di lavoro e consumatori.
Documento di lavoro per l'implementazione della Direttiva sulle qualifiche professionali