UE: emergenza innovazione
Pubblicato l'ultimo rapporto sul livello di innovazione nell'UE, dal quale risulta il grande divario tra l'Europa e gli altri concorrenti presenti sul mercato internazionale, Stati Uniti e Giappone in testa. Senza un miglioramento delle performance innovative, ha ricordato la Commissione, l'economia europea avrà limitate possibilità di crescita.
Nell'UE infatti gli investimenti in ricerca e sviluppo sono del 66% inferiori rispetto agli Stati Uniti e del 122% inferiori rispetto al Giappone. Tra gli ostacoli principali figurano gli alti costi legati alla registrazione dei brevetti, che in Europa ammontano a 192mila euro, circa 44 volte in più rispetto ai costi richiesti negli USA.
Per compensare questo divario la Commissione ha lanciato lo scorso ottobre un'iniziativa faro nell'ambito della strategia Europa 2020, denominata Innovation Union. Tale iniziativa si propone di rimuovere gli ostacoli al progresso scientifico e tecnologico nell'UE, rafforzando la cooperazione tra il settore privato e pubblico.
A tal fine sono state individuate 30 azioni chiave per:
- promuovere l'eccellenza nel sistema educativo europeo;
- favorire i partenariati tra gli attori dell'European Research Area (ERA);
- migliorare ed accrescere i sistemi di finanziamento per la ricerca e lo sviluppo;
- diffondere i benefici dell'innovazione in Europa;
- riformare i sistemi di ricerca ed innovazione.
Fino ad oggi, grazie all'Innovation Union, è stato portato avanti un progetto pilota sull'invecchiamento della popolazione, approvato dal Consiglio europeo lo scorso anno, ma affinché le attività di ricerca e sviluppo diventino il motore reale della crescita economica dell'UE, ha sottolineato la Commissione, è necessario investire di più in questo settore, partendo dai fondi strutturali.
Lo stanziamento dei fondi fissato per il periodo 2007-2013 ammonta a 86 milioni di euro, che dovranno essere maggiormente focalizzati nel campo dell'innovazione, incentivando gli Stati membri ad investire di più in progetti di ricerca a livello nazionale e transnazionale. Questa strategia permetterà inoltre di colmare il gap tra i Paesi europei, che, sulla base dell'ultimo rapporto, vedono tra gli "innovation leaders" la Svezia, la Danimarca, la Finlandia e la Germania.
Rivolgendosi al Consiglio europeo, la Commissione ha sottolineato la necessità di attivare nel breve termine misure finalizzate all'accrescimento degli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo, portando ad almeno il 3% entro il 2020 la quota del PIL comunitario utilizzata per l'innovazione.
Per raggiungere questo obiettivo, un recente studio ha dimostrato che dovranno essere creati un milione di nuovi posti di lavoro nel campo della ricerca.
La Commissione ha infine invitato il Consiglio europeo a promuovere nuovi progetti pilota nei settori del trasporto, dell'energia e dell'agricoltura sostenibile.