Manovra correttiva: ancora attesa sulla sorte degli incentivi alle rinnovabili
E’ all’esame del Quirinale il testo della manovra finanziaria che dovrà portare l’Italia al pareggio di bilancio entro il 2014 e per oggi pomeriggio era prevista una conferenza stampa dedicata a presentarne i punti principali. Questa mattina, però, il ministero dell’Economia ha rimandato l’appuntamento, lasciando aperti una serie di interrogativi. Tra questi, la norma che taglia gli incentivi alle rinnovabili.
Nella sua versione originale, con il comma 10 dell’art. 35, il decreto introduceva, a partire dal 1 gennaio 2011, il taglio del 30% rispetto al 2010 degli “incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e del gas naturale, previsti da norme di legge o da regolamenti”.
Inoltre, il comma 11 del medesimo articolo stabiliva che il Ministero dello sviluppo economico rideterminasse l’entità delle agevolazioni entro 90 giorni dall’entrata in vigore della manovra.
I tagli colpirebbero sia le spese in bolletta energetica riconducibili alle fonti assimilate e allo smantellamento delle centrali nucleari, che i benefici per le fonti rinnovabili.
Una scelta che fa discutere data la recente approvazione del Quarto Conto Energia e l'annuncio del sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, di qualche giorno fa, secondo cui il ministero stava lavorando a un provvedimento simile per il solare termico.
Anche per questo motivo, il 30 giugno scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sopprimendo i due commi, che sarebbero però stati ripristinati nella versione definitiva sottoposta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, hanno negato questa possibilità, dal momento che il Cdm si è già espresso in merito, ma le principali agenzie di stampa e le anticipazioni del testo finora disponibili ne confermano la presenza.