Abruzzo: fondi destinati a imprese e lavoratori per conciliare vita-lavoro
Il dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato circa 800mila euro da destinare alla Direzione Regionale delle Politiche Attive del Lavoro per interventi mirati alla conciliazione di famiglia e lavoro per donne e fasce più “deboli” di lavoratori.
Lo stanziamento troverà applicazione in due bandi, in uscita sul Bollettino Ufficiale il prossimo 27 luglio. Il primo bando, che potrà usufruire di risorse pari a 612mila euro, prevede l’assegnazione di voucher di 300 euro mensili per 6 mesi, finalizzati all’acquisto di servizi di cura per famiglia da parte di donne rispondenti ai seguenti requisiti:
- essere lavoratrici, inoccupate o disoccupate;
- avere un nucleo familiare in cui vivono minori di età non superiore ai 12 anni o anziani non autosufficienti o disabili;
- frequentare attività di formazione o essere assegnatarie di borse lavoro o assegni di ricerca;
- essere residenti in Abruzzo;
- avere un reddito familiare annuo non superiore ai 16.000 euro se disoccupate, e non superiore ai 30.000 euro se occupate, calcolato con il metodo ISEE.
Tra i servizi che potranno essere acquistati con i voucher previsti da tale bando, vi sono: gli asili nido, i centri diurni o estivi per minori, le ludoteche, le strutture sociali diurne per anziani, l’assistenza domiciliare, la pulizia domestica, il baby-sitting, l’impiego di badanti e assistenti e i centri di assistenza psicomotorio - riabilitativa.
Il secondo bando prevede lo stanziamento di 179mila euro ed è rivolto al finanziamento di progetti per la riorganizzazione del lavoro aziendale, al fine di permettere ai dipendenti di usufruire di nuove forme di flessibilità di orario lavorativo.
Beneficiarie di tale avviso saranno le imprese abruzzesi, che potranno utilizzare i finanziamenti per l’introduzione di nuove modalità di prestazione lavorativa e nuove tipologie contrattuali da attuare per facilitare i lavoratori, come le banche ore, il part-time, il telelavoro.
Il progetto è finalizzato al reinserimento, in seguito ad un periodo di congedo parentale, di lavoratori nella cui famiglia vivano minori di età inferiore ai 12 anni o disabili e anziani non autosufficienti a carico.
Il dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato circa 800 mila euro da destinare alla Direzione Regionale delle Politiche Attive del Lavoro per interventi mirati alla conciliazione di famiglia e lavoro per donne e fasce più “deboli” di lavoratori.
Lo stanziamento troverà applicazione in due bandi, in uscita sul Bollettino Ufficiale il prossimo 27 luglio.
Il primo bando, che potrà usufruire di risorse pari a 612mila euro, prevede l’assegnazione di voucher di 300 euro mensili per 6 mesi, finalizzati all’acquisto di servizi di cura per famiglia da parte di donne rispondenti ai seguenti requisiti:
· essere lavoratrici, inoccupate o disoccupate;
· avere un nucleo familiare in cui vivono minori di età non superiore ai 12 anni o anziani non autosufficienti o disabili;
· frequentare attività di formazione o essere assegnatarie di borse lavoro o assegni di ricerca e essere residenti in Abruzzo;
· avere un reddito familiare annuo non superiore ai 16.000 euro se disoccupate, e non superiore ai 30.000 euro se occupate, calcolato con il metodo ISEE.
Tra i servizi che potranno essere acquistati con i voucher previsti da tale bando, vi sono: gli asili nido, i centri diurni o estivi per minori, le ludoteche, le strutture sociali diurne per anziani, l’assistenza domiciliare, la pulizia domestica, il baby-sitting, l’impiego di badanti e assistenti e i centri di assistenza psicomotorio - riabilitativa.
Il secondo bando prevede lo stanziamento di 179 mila euro ed è rivolto al finanziamento di progetti per la riorganizzazione del lavoro aziendale, al fine di permettere ai dipendenti di usufruire di nuove forme di flessibilità di orario lavorativo.
Beneficiarie di tale avviso saranno le imprese abruzzesi, che potranno utilizzare i finanziamenti per l’introduzione di nuove modalità di prestazione lavorativa e nuove tipologie contrattuali da attuare per facilitare i lavoratori, come le banche ore, il part-time, il telelavoro.
Il progetto è finalizzato al reinserimento, in seguito ad un periodo di congedo parentale, di lavoratori nella cui famiglia vivano minori di età inferiore ai 12 anni o disabili e anziani non autosufficienti a carico.