Abi: fiducia e sforzi congiunti per la ripresa dell'economia italiana
Si è svolta oggi a Roma l’assemblea annuale dell’ABI, l'associazione bancaria che tutela e promuove gli interessi del Sistema bancario e finanziario italiano. L'evento, che a visto la partecipazione del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, ha permesso ai soci di fare il punto della situazione sulla questione del debito e della ripresa economica in Italia.
Occorrono decisioni rapide e coraggiose, aveva già sottolineato ieri il vice-direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel corso di una audizione dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato a Palazzo Madama sul decreto legge di manovra. E' dello stesso parere il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, che, nel corso dell'assemblea, ha sottolineato la necessità accrescere la produttività diffondendo premi di risultato.
Per l'Italia è il momento di aprire una "nuova fase economica", ha proseguito Mussari, basata su "un coraggioso programma di liberalizzazioni, di semplificazioni e di privatizzazioni", in grado di favorire la realizzazione di "importanti progetti infrastrutturali che possono già contare sui necessari finanziamenti non ancora utilizzabili per la persistenza di vincoli normativi". Il vero sforzo, secondo il presidente, dovrà essere fatto dalle parti sociali, dalle forze produttive e lavoratrici del Paese, superando "il dualismo territoriale, l'insoddisfacente dinamica della produttività del lavoro e del totale dei fattori".
"I recenti provvedimenti del governo", ha proseguito Draghi, "hanno creato i presupposti perché l'industria dell'intermediazione creditizia, cioè un protagonista essenziale dello sviluppo economico, possa svolgere al meglio il proprio compito e servire al meglio le imprese degli altri settori e le famiglie". Adesso occorrono "tempi certi e definiti in materia di giustizia civile".
Riferendosi all'accordo Basilea 3 per rafforzare il patrimonio delle banche ed evitare crisi globali future, Mussari ha ribadito come l'Italia debba velocizzare l'attuazione della normativa "non solo in materia di Cds, ma anche in materia di agenzie di rating, per le quali si richiede maggiore controllo della trasparenza, maggiori responsabilità e regole certe".
Il presidente ha inoltre ricordato l'impegno congiunto tra Abi e associazioni delle imprese affinché nella trasposizione delle norme varate dal Comitato di Basilea, non vengano penalizzate le PMI, che rappresentano il 99% delle imprese, il 67% dell'occupazione, il 58% del valore aggiunto.
Al termine dell'assemblea, Draghi, rivolgendosi alla platea, ha ribadito che l'Italia deve avere prima di tutto fiducia nelle possibilità della propria crescita economica. "Beneficiamo di un indebitamento del settore privato e di un debito netto complessivo del paese verso l'estero entrambi contenuti: le nostre banche sono solide, sono uscite dalla crisi finanziaria che ha invece scosso grandi istituti esteri senza danni rilevanti''.
Per una ripresa effettiva è necessario "trovare un intento comune, al di là degli interessi particolari e di fazione", ha concluso Draghi.