Agricoltura: buone notizie per gli imprenditori indebitati
Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, ha illustrato lo scorso 20 luglio, durante la conferenza stampa di Milano, gli accordi di ristrutturazione e transazione fiscale nel settore agricolo, previsti dalla manovra economica del governo. La nuova regolamentazione ha l’obiettivo di aiutare le aziende in condizioni finanziarie critiche a risanare i propri debiti con lo Stato e le banche, scongiurando così eventuali un'ulteriore paralisi del settore.
Nello specifico, la procedura normativa (stabilita dal Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98 poi convertito, con modificazioni, dalla Legge 15 luglio 2011, n. 111) consiste nell’estensione all’imprenditoria agricola di due importanti istituti del diritto fallimentare finora destinati al solo settore commerciale - l'accordo di ristrutturazione dei debiti e la transazione fiscale, per l’appunto – senza che questi determinino l'ulteriore effetto del fallimento.
Il primo strumento (Art. 182 bis) prevede che l’imprenditore in condizione di crisi possa chiedere al Tribunale l'omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il 60% dei crediti, unitamente ad una relazione redatta da un professionista sull'attuabilita' dell'accordo stesso, con particolare riferimento alla sua idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei.
La seconda norma (Art. 182 ter) stabilisce che il debitore possa proporre il pagamento (parziale o dilazionato) dei tributi amministrati dalle agenzie fiscali e dei relativi accessori, nonché dei contributi amministrati dagli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie e dei relativi accessori, limitatamente alla quota di debito avente natura chirografaria anche se non iscritti a ruolo, ad eccezione dei tributi costituenti risorse proprie dell'Unione europea. Per ciò che riguarda l'imposta sul valore aggiunto e le ritenute operate e non versate, la proposta può prevedere esclusivamente la dilazione del pagamento.
"In ballo ci sono due milioni di posti lavoro e la necessità di dare sostegno a una situazione che si è ulteriormente aggravata negli ultimi tre anni”, ha commentato il ministro nel corso dell'incontro. “In questo modo aiutiamo le imprese agricole a uscire da una fragilità che era diventata strutturale. Si tratta di 980.000 aziende agricole su 1.620.000, di cui ben 700.000 nel Mezzogiorno d'Italia".
Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98