Ambiente: il punto allo scadere del Sesto programma d'azione 2002-2012
Il 22 luglio 2002, con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, si adottava il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente, contenente il quadro degli interventi strategici dell'UE in campo ambientale per il periodo 2002-2012. Oggi la Commissione presenta la valutazione finale in merito alla sua attuazione, ovvero gli obiettivi raggiunti e le carenze da correggere.
L'analisi evidenzia che gran parte delle azioni stabilite dal programma, per un totale di sette - aria, pesticidi, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, risorse naturali, suolo, ambiente marino, ambiente urbano -, sono state o stanno per essere completate, consentendo di rafforzare la politica ambientale.
In particolare, alcune strategie hanno permesso di definire nuove politiche, mentre altre hanno portato al riesame delle misure già esistenti, al fine di migliorarne la coerenza e di colmare lacune specifiche.
Tra le principali realizzazioni, negli ultimi dieci anni, si possono annoverare:
- l'estensione della rete Natura 2000 (che comprende oggi quasi il 18% del territorio dell'Unione europea),
- l'adozione di una politica globale per le sostanze chimiche,
- gli interventi strategici in materia di cambiamenti climatici.
Il programma, inoltre, ha fornito agli Stati membri e alle autorità locali un quadro di riferimento per difendere la politica ambientale da esigenze politiche contrastanti, garantire i finanziamenti necessari e assicurare scenari sicuri alle imprese.
Tuttavia, articolandosi in un gran numero di azioni molto diverse tra loro e quindi di difficile gestione, il programma presenta diverse carenze nella sua attuazione. Resta, infatti, molto da fare per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi e delle norme concordati a livello comunitario e per il miglioramento della protezione della biodiversità e della qualità dei suoli e delle acque.
Allo stesso modo, non si è riusciti finora a conciliare la crescita economica e la riduzione dello sfruttamento delle risorse.
A tal proposito, il commissario Janez Potočnik ha dichiarato: "Abbiamo ottenuto buoni risultati ma non sempre all'altezza delle nostre aspettative. Una migliore applicazione della legislazione dell'Unione europea da parte degli Stati membri è necessaria per colmare le lacune tra le ambizioni legislative del Sesto programma d'azione per l'ambiente e i risultati effettivamente conseguiti. Il nostro obiettivo è ora quello di passare dagli interventi correttivi a quelli preventivi del degrado ambientale. La valutazione finale del programma permetterà di avviare un ampio dibattito pubblico finalizzato a definire gli orientamenti della politica ambientale dell'Unione europea per i prossimi anni".
La Commissione, infatti, continua a perseguire una politica ambientale ambiziosa, in coerenza con la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. A tal fine, intende presentare a breve una tabella di marcia per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse entro il 2050, e arrivare, così, a valutare in che modo un nuovo programma d'azione possa apportare un contributo efficace alla politica ambientale in un contesto in rapida evoluzione.
Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente