Ue, la presidenza polacca punta a modificare il PPP
Project bond e partenariato pubblico privato. Si è parlato di questo nella riunione informale che i ministri delle Infrastrutture dell’Ue, per l’Italia era presente il viceministro Roberto Castelli, hanno affrontato questa settimana a Sopot, in Polonia. Ragionando su come sarà possibile ridurre il peso di strade e ferrovie sul prossimo bilancio comunitario.
"La Polonia – ha detto il ministro delle Infrastrutture polacco, Radoslaw Stepien – si aspetta che questo incontro possa marcare l’inizio di un lavoro serio sulle regole del ppp, sulla loro definizione, sulla condivisione dei rischi e sulle conseguenze in termini di debito e di deficit". Il problema è legato a filo doppio con le prossime prospettive finanziarie.
L’idea della presidenza di turno del Consiglio Ue è anzitutto provare a inserire nella discussione dell’Unione europea i cosiddetti project bond, le obbligazioni comunitarie finalizzate alla realizzazione di specifiche infrastrutture. Che risolverebbero le molte perplessità, soprattutto di Germania e Francia, legate alla sostenibilità di un indebitamento collettivo di Paesi che non hanno la medesima situazione di conti pubblici.
Ma c’è la volontà di aprire anche il dibattito sull’armonizzazione del partenariato pubblico privato. Il problema principale, per quanto riguarda il ppp, è che viene conteggiato nei bilanci comunitari come forma di debito. Una formalità che crea un forte ostacolo alla diffusione della collaborazione di privati alla realizzazione di opere pubbliche. Varsavia ha fatto sapere, durante l’incontro, di avere intenzione di modificare questo punto. "Questo procedimento – spiega Stepien – fa perdere appeal al partenariato. Per questo ci stiamo accertando che la prossima chiamata per il ppp a livello comunitario non abbia alcun tipo di ripercussione sui conti pubblici".
Le perplessità maggiori, però, arrivano da alcuni Stati membri come la Francia, che hanno regole definite per il partenariato pubblico privato e che non sentono il bisogno di un intervento dell’Europa su questo fronte. "Non siamo convinti della necessità di un’armonizzazione europea sulle regole del ppp", ha fatto sapere proprio la delegazione di Parigi. L’incontro si è concluso con la richiesta formale alla Commissione europea di formulare una proposta di legislazione unitaria sulla materia del partenariato, risolvendo anche gli attuali problemi che esistono in termini di bilancio.