UE: Piano per agevolare gli investimenti delle PMI innovative
Condizioni più semplici per l'accesso al credito bancario, uffici commerciali presso i Paesi in via di sviluppo (innanzitutto i BRICS), nuovi fondi di investimento progettati per assistere le imprese innovative. Questi i temi principali del Piano d'azione per le piccole e medie imprese, che la Commissione dovrebbe presentare entro la fine dell'anno.
Le bozze del Piano - cui stanno lavorando il commissario per il Mercato interno, Michel Barnier, e il commissario per l'Industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani - saranno diffuse il mese prossimo in vista della pubblicazione finale, prevista per dicembre.
La nuova strategia tenderà a facilitare gli investimenti in venture capital per le PMI di tutta Europa, in linea con le azioni prioritarie del Single Market Act della Commissione. Le modalità attuative sono al momento in discussione; tra le ipotesi l'incremento delle dotazioni dei fondi comunitari esistenti, attraverso il Fondo europeo per gli investimenti, o l'introduzione di un nuovo schema per fondi più piccoli.
Il modello di riferimento è quello dei fondi americani, caratterizzati da una maggiore propensione ad investire su progetti a lungo termine, grazie ad una visione strategica delle potenzialità che l'azienda finanziata potrà sviluppare.
L’action paper si propone di introdurre nuovi criteri di valutazione della bancabilità delle PMI, che vadano oltre la "semplice" analisi dello stato patrimoniale - uno dei principali ostacoli all'accesso al credito da parte delle imprese - in favore di un giudizio più "tridimensionale" del loro merito creditizio.
L’eurodeputato danese Bendt Bendtsen (PPE) auspica, inoltre, la realizzazione di una rete di uffici temporanei, gestita dal Servizio Europeo di Azione Esterna, per le aziende localizzate in economie in via di sviluppo, come il Brasile, data la necessità di "sostenere le PMI nei mercati di esportazione, perché i tassi di crescita nei Paesi BRIC rimangono elevati".