Lavori in corso sul nuovo decreto per incentivare le rinnovabili termiche
Prime notizie sul decreto che definirà i contributi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e gli incentivi di efficienza energetica di piccole dimensioni, a cui sta lavorando il ministero dello Sviluppo economico. Secondo le anticipazioni, sembrerebbe che il Governo abbia definitivamente abbondonato l'idea di un "Conto energia" per il settore.
Secondo alcune indiscrezioni, l'intervento, già previsto dal Decreto Rinnovabili 28/2011, prenderebbe a modello la detrazione fiscale del 55% sulle riqualificazioni energetiche degli edifici - in scadenza il prossimo 31 dicembre -, ma con diversa entità e distribuzione nel tempo.
La scelta del Governo, infatti, ricadrebbe su una nuova detrazione, con una finestra che va dal 39% (per le caldaie a condensazione più piccole o per rinnovare gli infissi) al 52% (previsto per le strutture fisiche di isolamento e l'istallazione di caldaie a condensazione di grande potenza e delle pompe di calore per scaldare l'acqua).
Il rimborso fiscale previsto sarebbe limitato a dispositivi di potenza termica inferiore a 500 kW e in percentuale della somma investita, calcolando il beneficio forfettariamente per gli impianti fino a 35 kW o 50 metri quadri per il solare termico, e seguendo la lettura a contatore per gli impianti più grandi.
Il nuovo provvedimento prevederebbe, inoltre:
- correttivi legati alla potenza nominale e alla zona climatica;
- aumento del 10% del premio ai soggetti pubblici;
- premi addizionali anche a particolari tecnologie come le pompe di calore geotermiche o il solar cooling.
I benefici dovrebbero diminuire del 20% ogni tre anni, mentre l'onere complessivo crescerà in modo significativo nel corso del tempo: 120 milioni di euro al 2012, per arrivare a 650 milioni al 2020; il che, tradotto in termini familiari, significherebbe 5 euro l'anno sulla bolletta media del gas, per il 2012, fino a 25 euro nel 2020.
Assotermica-Anima, associazione che rappresenta 60 industrie produttrici di apparecchi ed impianti termici e componenti destinati al comfort climatico ambientale, non ha apprezzato la bozza di riforma, preoccupata che la possibilità "di abbassare l’incentivo per le caldaie a condensazione al di sotto dei 35 kilowatt all'ora" possa penalizzare gli impianti di riscaldamento autonomi, che, invece, sottolinea l'associazione, rappresentano gli interventi incentivati con il miglior rapporto costi-benefici.
Per garantire lo sviluppo del comparto, secondo Assotermica-Anima, è necesario un sistema simile al Conto energia in vigore per le rinnovabili elettriche.
Decreto Rinnovabili 28/2011