Il Parlamento europeo si batte per la neutralita' di Internet
Da tempo la neutralità e l'accessibilità della rete rappresentano un argomento di dibattito in seno alle istituzioni comunitarie. Lo scorso 17 novembre il Parlamento europeo ha deciso di prendere una posizione decisa in merito alla questione, adottando una risoluzione che sostiene la necessità di una rete Internet "open", a discapito di un sua parziale chiusura per scopi commerciali.
Controllare e filtrare l'accesso ai servizi Internet, o lasciare che la rete rimanga una "open resource"?
E' proprio questo l'argomento al centro della controversia, su cui lo scorso aprile si è espressa la Commissione europea con un documento, The open internet and net neutrality in Europe, giudicato, in realtà, dai più poco chiaro.
Due, quindi, le possibilità al vaglio: da un lato, permettere che i provider di servizi Internet diano priorità ad alcune categorie di traffico web e di utenti, a seconda dei risvolti economici che possono ricavarne; dall'altro, consentire l'accesso ad ogni utente, secondo la regola del "best effort" da parte del provider.
Nel primo caso, un modello di "Internet mirato a creare business" può essere, ad esempio, il frequente fenomeno della cosiddetta "strozzatura", l'intenzionale rallentamento delle connessioni Internet per i clienti che non pagano una tariffa piena per usufruire dei servizi. Nel secondo caso, il criterio del "best effort", nessun provider può dare priorità al traffico sulla rete per ragioni economiche, ma ogni utente dovrebbe essere servito con il "migliore sforzo" del provider.
La richiesta del Parlamento europeo all'esecutivo comunitario è di assicurare che "i fornitori di servizi Internet non blocchino, discriminino o pregiudichino la possibilità per ogni persona di utilizzare o offrire servizi, contenuti o applicazioni, a prescindere dalla fonte o target di utenza".
Sebbene il documento sottolinei l'esigenza di una gestione "ragionevole" del traffico dati per garantire un ottimale funzionamento di Internet, si evidenzia in particolar modo la necessità di interrompere le pratiche anti-concorrenziali.
Il testo, inoltre, richiede che la Commissione segua "lo sviluppo delle pratiche di gestione del traffico e degli accordi di interconnessione, in particolare per quanto riguarda il blocco e la limitazione, o fissazione di prezzi eccessivi per VoIP e file sharing".
Gli eurodeputati hanno infine ribadito, attraverso la risoluzione, le preoccupazioni sulla protezione della privacy e dei dati sollevate dal Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) in un parere dello scorso ottobre.
Il commissario per l’Agenda Digitale dell’UE, Neelie Kroes, è stata accusata di mantenere un approccio "ambiguo" circa l'argomento e non appare ancora chiaro se la Commissione proporrà nuove "linee guida" per il settore piuttosto una legislazione vincolante.
Intanto, per il 13 dicembre 2011 è in programma un incontro dei ministri delle telecomunicazioni che affronteranno queste problematiche, mentre tra la fine 2011 e l'inizio del 2012, la Commissione dovrebbe concludere l'analisi delle pratiche di gestione del traffico.
PE: Apertura e neutralità della rete Internet in Europa (p. 48)