Direttiva sull'efficienza energetica: incognita sui finanziamenti

Energy efficiency - Credit © European Union, 2011Procedono le consultazioni intorno alla direttiva europea sull'efficienza energetica: molte le idee sul tavolo e alcuni punti controversi, come quello relativo ai finanziamenti. Un accordo definitivo dovrà essere raggiunto nel corso dei primi mesi del 2012, in concomitanza con l'inizio della presidenza danese.

La direttiva, proposta dalla Commissione europea la scorsa estate per aggiornare il precedente piano d'azione sull'efficienza energetica, si pone un obiettivo ambizioso: ridurre del 20% i consumi d'energia entro il 2020. Le misure proposte per raggiungere tale traguardo consistono in un'intensificazione degli sforzi da parte degli Stati membri a tutti i livelli della catena energetica, dalla trasformazione alla distribuzione di energia fino ad arrivare agli utenti finali.

In particolare, i nodi cruciali della direttiva riguardano la ristrutturazione del 3% degli edifici pubblici, la realizzazione di un piano nazionale di riscaldamento e raffreddamento e l'obbligo di ridurre i consumi degli utenti finali dell'1,5% annuo. Punti controversi, oggetto di accesi dibattiti in questi giorni, che dovranno trovare soluzione a breve.

Quella che è forse la più ambiziosa di tali proposte, ovvero la ristrutturazione del 3% degli edifici pubblici, non è immune da polemiche: secondo gli esperti, infatti, tale obiettivo, benché importante, non potrà risultare sufficientemente efficace in termini di risparmio energetico se non si interverrà anche sugli immobili privati.

C'è poi un'altra sfida fondamentale che la direttiva dovrà affrontare ed è quella di dare vita alla giusta miscela fra azioni intraprese a livello europeo e misure che riguardano i singoli Stati membri.

Spetterà alla Danimarca, che il primo gennaio 2012 assumerà la presidenza dell'Ue, concludere le trattative e far incontrare le diverse anime del dibattito. Il tentativo di far convogliare domanda e offerta, mettere d'accordo società operanti nel settore, attivisti e istituzioni non è semplice da realizzare, soprattutto in assenza di indicazioni precise.

La direttiva, infatti, presenta una serie di misure non vincolanti che potrebbero rendere difficoltoso il raggiungimento dell'obiettivo finale. A ciò si aggiunge un punto poco chiaro ma cruciale, la provenienza dei finanziamenti necessari ad attivare gli interventi, elemento controverso su cui ancora non è stato alzato il velo.

Michael Becker di GE Energy ha suggerito di finanziare le misure volte a migliorare l'efficienza energetica dando vita a un innovativo meccanismo di credito. Un'idea potrebbe essere quella del sistema Conto energia, già impiegato per le rinnovabili, o un metodo di investimento che guardi al lungo periodo anziché soffermarsi sulle brevi scadenze.

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Proposta di direttiva sull'efficienza energetica

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