Diritti d'autore: Ue, la musica deve cambiare
La Commissione Ue ha presentato una serie di proposte volte ad ammodernare l'attività delle società di gestione collettiva dei diritti d'autore, intermediari tra i titolari di copyright e i fornitori di servizi che intendono utilizzare le loro opere, musicali o di altro genere (libri, film). Obiettivo, favorirne la trasparenza e l'efficienza.
Poco più di dieci anni fa nasceva il primo programma di file sharing (Napster) usato, principalmente, per scaricare musica su Internet. Da allora, le nuove tecnologie digitali offrono sempre più opportunità ad autori, consumatori e imprese.
Le società di gestione dei diritti d'autore musicali (in Italia la SIAE) gestiscono collettivamente la concessione di licenze per l'utilizzo online dei brani musicali, riscuotono le royalty e le distribuiscono ai compositori e ai parolieri.
Nell'UE vi sono oltre 250 società di questo tipo, che gestiscono entrate pari a circa 6 miliardi di euro l'anno.
Le nuove regole presentate dall'Esecutivo Ue hanno due obiettivi complementari:
- incentivare una maggiore trasparenza e una migliore governance delle società di gestione collettiva, introducendo obblighi di informazione più rigorosi e rafforzando il controllo delle loro attività da parte dei titolari di diritti, in modo da incentivare l’offerta di servizi migliori e più innovativi;
- incoraggiare e agevolare la concessione di licenze di diritti d’autore multiterritoriali e multirepertorio per l’impiego di opere musicali online nei paesi UE/SEE.
Alcune di tali società faticano, infatti, ad adattarsi alle esigenze imposte dalla gestione dei diritti per l’utilizzo online delle opere musicali, in particolare in un contesto transfrontaliero; pertanto, si prevede di imporre standard comuni a livello europeo per tutte le suddette società, al fine di agevolare la diffusione delle opere musicali online e garantire che i compensi siano riscossi correttamente.
Questi cambiamenti erano ormai nell'aria: lo dimostrano i recenti casi in cui le royalty incassate per conto dei titolari di diritti sono andate perdute a causa di errate politiche di investimento o di lungaggini nel versamento delle royalty ai titolari dei diritti.
La proposta di regolamentazione del mercato musicale sul web prevede vantaggi non solo per i compositori e i parolieri, ma anche per chi la musica l'ascolta. Diventerebbe più facile, per esempio, la distribuzione e la fruizione sulle piattaforme di vendita di musica online - come Itunes - delle canzoni italiane custodite nel repertorio della Siae.
Links
European Commission - Management of Copyright and Related Rights