Informazione sul web: in Germania si discute la Google Tax
Il Parlamento tedesco non l'ha ancora approvata, ma la proposta presentata dal governo della cancelliera Angela Merkel - che vincolerebbe gli aggregatori di notizie a riconoscere una percentuale dei guadagni ai giornali - ha già riacceso il dibattito sulla tutela del diritto d'autore in rete e su vantaggi e svantaggi per gli editori di rassegne stampa come Google News. All'iniziativa di Berlino, soprannominata Google Tax, il colosso di Mountain View ha risposto invitando politici, operatori economici ed esponenti del mondo scientifico a un sonoro rifiuto.
In realtà l'azienda si era già espressa più volte sull'argomento, sottolineando come il servizio Google News assicuri ai contenuti delle testate giornalistiche maggiore visibilità sul web e quindi un guadagno. Ma per gli editori a trarre guadagno da quei contenuti sarebbe soprattutto Google, accumulando clic degli utenti e inserzioni pubblicitarie.
Un tema sentito anche in Italia, dove la Federazione italiana editori di giornali, si è rivolta, nel 2009, all'Antitrust - denunciando il motore di ricerca per violazione del copyright - per poi arrivare a un accordo, reso noto dalla Fieg nel luglio 2012. La soluzione si chiama Repertorio Promopress ed è una licenza che regola i termini per la riproduzione e l'utilizzo degli articoli di tutte le testate aderenti, raccolti in un grande archivioo .
La Fieg ha annunciato una campagna di comunicazione sul tema, non ancora partita. Anche i tempi per l'operatività della licenza non sono noti, né è chiaro se il sistema si applicherà anche i blogger o solo a chi utilizza le notizie per finalità commerciali. In Germania la proposta di legge non riguarderebbe la semplice aggregazione di link, i blog e altre realtà no-profit. Nonostante questo, l'appello di Google per una mobilitazione contro il provvedimento potrebbe trovare tra gli internauti molti sostenitori.