Horizon 2020: primi accordi sul programma per la ricerca e l'Istituto di tecnologia e innovazione
I ministri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca dei paesi Ue - riuniti a Bruxelles per il Consiglio Competitività - hanno adottato ieri due proposte legislative relative a Horizon 2020, lo strumento che dal 2014 combinerà l'attuale Programma Quadro di Ricerca dell'Ue (FP7), il Programma competitività e innovazione (CIP) e il finanziamento dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). Gli accordi riguardano il programma specifico per l'attuazione di Horizon 2020 e il contenuto dell'agenda strategica dell'EIT per il prossimo settennato.
Programma specifico per l'implementazione delle azioni di Horizon 2020
Il programma specifico definisce gli obiettivi e le attività per ciascuna delle priorità del Programma Quadro e si articola in quattro parti:
- excellent science, che include la ricerca di frontiera, le infrastrutture di ricerca, le azioni Marie-Curie, le attività dell'European Research Council;
- industrial leadership, che mira a rafforzare la capacità industriale dell'Europa nelle nanotecnologie, nei materiali avanzati, nella biotecnologia e nello spazio;
- societal challenges, che comprende progetti finalizzati a migliorare la qualità delle vita di fronte alla sfida dell'invecchiamento della popolazione, ma anche diretti all'efficienza energetica, al contrasto ai cambiamenti climatici e allo sviluppo di reti di trasporto sostenibili,
- non-nuclear actions of the Joint Research Centre.
Due gli aspetti chiave del testo di compromesso della presidenza cipriota su cui si è concentrato il dibattito: da una parte, i processi e le pratiche per colmare la distanza tra le regioni europee in termini di ricerca e innovazione; dall'altra, la forma di governance da adottare per garantire efficienza senza perdere di vista l'obiettivo della semplificazione.
Istituto europeo di innovazione e tecnologia
Il Consiglio ha inoltre raggiunto un accordo su approccio parziale generale relativamente all'agenda dell'EIT per il periodo 2014-2020 e in particolare sulle nuove Knowledge and Innovation Communities (KICs). Le nuove Comunità della conoscenza e dell'innovazione - che saranno introdotte in due fasi, nel 2014 e dopo il 2017, e soggette a valutazione - subentreranno a quelle lanciate nel 2010: energia sostenibile (KIC InnoEnergy), adattamento ai cambiamenti climatici (ClimateKIC) e società dell'informazione e della comunicazione (EIT ICT Labs).
Tra le nuove KICs non ci sarà l'urban mobility, che l'Italia avrebbe voluto - ha sottolineato il ministro della Ricerca Francesco Profumo intervenendo al Consiglio – dato l'impegno nelle 'smart cities'.