Imu: sconti fiscali in linea con le regole Ue
La Commissione europea dichiara illegittime le norme italiane in materia di Ici, ma fa salve le nuove detrazioni relative all'Imu. Ha deciso questo, in sintesi, la Dg Concorrenza nella decisione pubblicata oggi. Una decisione che, complessivamente, è un successo per il nostro paese, perché stabilisce che l'Italia non dovrà recuperare i vecchi aiuti erogati nel quadro dell'Ici.
Secondo il parere della Dg concorrenza della Commissione europea, pubblicato mercoledì, vanno anzitutto distinte le esenzioni concesse agli enti non commerciali per fini specifici, previste dal 2006 al 2011 dal regime italiano di imposte comunale sugli immobili (Ici). Queste sono incompatibili con il diritto comunitario e configurano aiuto di Stato.
In teoria questo denaro illegittimamente incamerato andrebbe recuperato. In pratica è troppo difficile farlo, così l’Esecutivo comunitario ha deciso di soprassedere. “La Commissione – si legge - non ingiunge all'Italia di recuperare l’aiuto presso i beneficiari poiché le autorità italiane hanno dimostrato che, nel caso di specie, il recupero sarebbe assolutamente impossibile”.
Più precisamente, le autorità italiane hanno dimostrato che è oggettivamente impossibile determinare quale porzione dell’immobile di proprietà dell’ente non commerciale sia stata utilizzata esclusivamente per attività non commerciali, risultando quindi legittimamente esentata dal versamento dell’imposta, e quale sia stata la porzione utilizzata per attività ritenute di natura non esclusivamente commerciale, la cui esenzione dal versamento dell'Ici avrebbe comportato la presenza di un aiuto di Stato ai sensi delle norme dell'Ue in materia.
C’è poi la questione relativa all’Imu. Su questa si legge: “Da quando la Commissione ha avviato un'indagine approfondita nell'ottobre 2010, l'Italia ha modificato il sistema ed ha adottato una nuova normativa in materia di imposta municipale sugli immobili che non comporta la presenza di aiuti di Stato, in quanto le esenzioni si applicano solo agli immobili in cui si svolgono attività non economiche”. La Commissione ha quindi chiuso l'indagine, perché il nuovo assetto rispetta le regole europee ed esenta dal pagamento solo chi effettivamente ha diritto agli aiuti.
Sulla vicenda arriva anche il commento soddisfatto del vicepresidente della Commissione europea, con delega alla Concorrenza Joaquín Almunia: “Gli enti senza scopo di lucro svolgono un ruolo sociale importante, di cui il regime italiano di imposte sugli immobili tiene conto. Tuttavia, quando tali enti operano sugli stessi mercati degli operatori commerciali, dobbiamo assicurarci che non beneficino di vantaggi indebiti. La nuova normativa italiana sulla tassazione dei beni immobili garantisce che ciò non avvenga”.