Rinnovabili: Oettinger, no a tagli retroattivi degli incentivi
Armonizzazione a livello europeo dei sistemi incentivanti per lo sviluppo delle energie rinnovabili, elaborazione di target Ue vincolanti in ambito energetico e climatico e rimozione degli ostacoli allo sviluppo delle fonti alternative, con un secco no al blocco retroattivo dei contributi pubblici agli investimenti. Sono le principali indicazioni venute dal commissario per l'Energia Günther Oettinger, durante la presentazione del Libro verde sul quadro strategico di contrasto ai cambiamenti climatici e della relazione sui progressi nel settore delle rinnovabili.
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Armonizzare gli incentivi
Secondo Oettinger, per raggiungere l'obiettivo della strategia Europa 2020 di coprire il 20% del fabbisogno di energia con il ricorso alle rinnovabili e, soprattutto, per proseguire verso l'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti dell'80-95% entro il 2050, le politiche nazionali a sostegno delle fonti pulite devono essere armonizzate: tra le priorità, dare certezze agli investitori, migliorare la programmazione e ridurre gli oneri amministrativi. Gli stati membri sono "sulla strada giusta", ha dichiarato infatti il commissario, ma servono "ulteriori sforzi".
Target vincolanti
Gli sforzi dell'Europa potranno essere sostenuti al meglio, secondo Bruxelles, prevedendo obiettivi legalmente vincolanti per le rinnovabili anche oltre il 2020. Per questo, la Commissione Ue prevede di presentare, entro la fine del 2013, una proposta legislativa con i target fino al 2030.
Insieme agli obiettivi in materia di energia, Oettinger ritiene necessario "definire il piu' rapidamente possibile il quadro strategico per le nostre politiche in materia di clima da oggi al 2030, in modo da garantire investimenti adeguati per una crescita sostenibile". Sul tema del cambiamento climatico e sul futuro delle tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), Bruxelles ha lanciato due consultazioni pubbliche, mentre sulla sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi sono state presentate due relazioni.
No a tagli retroattivi
Il target dell'Italia per il 2020 è di coprire con le fonti rinnovabili il 17% del fabbisogno energetico complessivo. Nel 2010 la quota garantita dall'energia pulita si è attestata al 10,40%, ma sul risultato, secondo l'Esecutivo Ue, hanno pesato i ritardi nell'adeguamento alla direttiva 2009/28/CE - recepita con il decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 - e nell'adozione dei relativi decreti attuativi. Ma soprattutto, per Oettinger, è sbagliato "bloccare gli incentivi in modo retroattivo". Si tratta di "ostacoli amministrativi enormi", ha concluso il commissario, che bloccano gli investimenti.
Links
Libro verde su energia e clima
Relazione sui progressi nell’uso e nella promozione delle energie rinnovabili
Europa 2020