Friuli Venezia Giulia: imprese, incentivi per le assunzioni di lavoratori licenziati
Per favorire il reinserimento dei lavoratori messi in mobilità dopo un licenziamento individuale la Regione ha stanziato a favore delle imprese che li assumeranno un incentivo maggiorato di 2.000 euro pro capite. Obiettivo dell’intervento è colmare le disparità generate dalla legge di stabilità 2013 (legge n. 228-2012) che – eliminando la possibilità di richiedere l'iscrizione nelle liste di mobilità da parte dei lavoratori licenziati individualmente – rischia di bloccare le assunzioni agevolate da sgravi fiscali.
In base alla legge di stabilità del 2013, infatti, non è più prevista la proroga, sempre rinnovata dal 1994 in poi, della normativa che permetteva alle aziende di assumere gli iscritti alle liste di mobilità a seguito di licenziamenti individuali usufruendo degli incentivi sulle contribuzioni.
Con l’entrata in vigore dell’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) prevista dalla legge Fornero (legge n. 92-2012), è stata estesa anche agli iscritti alla mobilità individuale la possibilità di usufruire di un’indennità mensile di disoccupazione. Un provvedimento che impedisce alle imprese di accedere alle agevolazioni per le assunzioni, come la riduzione dei contributi previdenziali e assistenziali nella misura del 50% (del 100% nel caso si tratti di impresa artigiana o di impresa operante nel Mezzogiorno).
Per sostenere le imprese locali la commissione regionale lavoro - presieduta dall'assessore Angela Brandi – ha approvato un provvedimento che prevede l'inserimento nel Regolamento per la concessione e l’erogazione degli incentivi per gli interventi di politica attiva sul lavoro (previsti dalla legge regionale n. 18-2005) della possibilità di aumentare il quantum dei benefici regionali per le assunzioni nel caso in cui non prevedano sgravi fiscali.
Con questo intervento – ha dichiarato l’assessore – “abbiamo voluto ridare parità di trattamento ad alcuni lavoratori che rischiavano di essere penalizzati rispetto ad altri”, colmando le lacune della legislazione nazionale.
In Friuli, infatti, le persone iscritte alle liste di mobilità per un licenziamento individuale (legge n. 236-1993), tra il 2011 e il 2012 sono aumentate del 9%, passando da 4.499 a 4.907 (nel 2008 il loro numero si fermava a 2.997). Un aumento registrato anche a livello regionale, pari al 22,6% tra il secondo semestre del 2011 (1.179 licenziamenti individuali) e il secondo semestre 2012 (1.446 licenziamenti individuali).