Innovazione: progetto Unioncamere-Cotec-Cnr porta brevetti nelle imprese
Promuovere l’utilizzo da parte delle imprese italiane delle scoperte scientifiche e tecnologiche brevettate presso l’Ufficio europeo dei brevetti (EPO). Questo l’obiettivo del progetto promosso da Unioncamere, la Fondazione per l’innovazione tecnologica (Cotec) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per accrescere la competitivita’ del sistema produttivo italiano. Il progetto rientra nell’accordo siglato da Unioncamere, Cotec e Cnr per lo sviluppo scientifico e tecnologico del paese, con particolare riferimento al sistema delle pmi.
Secondo i dati dell’Osservatorio Unioncamere-Dintec sui brevetti, almeno 1.000 scoperte registrate presso l’EPO sono frutto della ricerca scientifica italiana e potrebbero essere utilizzate dalle imprese. Purtroppo la maggior parte delle aziende, soprattutto le pmi, non conosce il potenziale di queste scoperte. Obiettivo del progetto Unioncamere-Cotec-Cnr è colmare il gap informativo tra mondo della ricerca e sistema produttivo attraverso una condivisione trasparente e accessibile `delle scoperte brevettate.
Sará pertanto realizzato un database consultabile online – sulla base di quelli giá realizzati da Cnr e Enea – attraverso:
- la redazione di schede facilmente consultabili dei singoli brevetti;
- sviluppo del portale Dintec, che diventerá il sistema informativo dei brevetti prodotti dalla ricerca pubblica;
- l’avvio di un’ampia campagna di informazione sul territorio attraverso le Camere di commercio, che coinvolgerá le imprese, le associazioni e gli intermediari tecnologici che operano localmente, a partire dalle università;
- lo studio delle modalità e delle formule migliori per coinvolgere investitori privati e Consorzi Fidi con l’obiettivo di reperire le risorse necessarie alle imprese per l’attuazione delle innovazioni.
Le schede dei singoli brevetti raccoglieranno informazioni su:
- lo stato d’utilizzo, dell’esistenza o meno di accordi di licenza del brevetto;
- lo stato legale e amministrativo;
- la copertura territoriale del brevetto;
- le possibili settori di applicazione;
- i vantaggi conseguibili con il suo sfruttamento rispetto alle soluzioni tecnologiche esistenti;
- lo stato di sviluppo e delle azioni richieste per l’industrializzazione.
I promotori del progetto auspicano al momento una prima fase sperimentale, partendo dai 117 brevetti europei depositati all’EPO dal Cnr, affinché diventi uno strumento valido per tutto il sistema della ricerca pubblica.