Rifiuti: via al Sistri, tra i dubbi delle imprese
Il 1° ottobre diventa operativo il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). Nonostante la circolare esplicativa del Ministero dell’ambiente enti e imprese chiedono maggiore chiarezza.
L’iscrizione al Sistri è obbligatoria per:
- produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- gli altri detentori di rifiuti pericolosi prodotti da terzi, e precisamente: gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale; gli enti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi; nuovi produttori di rifiuti pericolosi.
La norma non contempla l’obbligo di iscrizione per
- i produttori iniziali di rifiuti non pericolosi;
- gli enti e le imprese che effettuano attività di gestione dei rifiuti non pericolosi;
- i trasportatori di rifiuti urbani del territorio di regioni diverse dalla Regione Campania.
A partire dal 1° ottobre la registrazione al Sistri diventa obbligatoria per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori di detti rifiuti.
Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campania, il termine di avvio dell’operatività del Sistri è fissata al 3 marzo 2014.
Il presidente di Fise Assoambiente, Monica Cerroni, e il presidente di Federambiente, Daniele Fortini, hanno sottolineato la mancanza di chiarezza in merito ai rifiuti urbani pericolosi; dalla circolare infatti non è chiaro se questi rifiuti ricadano nell'obbligo di tracciabilità del Sistri oppure no.
Cerroni ha inoltre richiesto chiarimenti "essenziali” in merito alle “procedure operative necessarie ad evitare ricadute importanti sulla filiera di gestione dei rifiuti".
"In mancanza di un tempestivo chiarimento – ha proseguito Fortini - le imprese del settore si troveranno a dover gestire un doppio regime, in particolare per quanto riguarda i centri di raccolta, le isole ecologiche e i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con ricadute che inevitabilmente andrebbero a incidere sull'operatività della filiera della gestione dei rifiuti urbani". Fortini ha concluso chiedendo al ministro Orlando “la massima vigilanza affinché l'eventuale attività del Sistri non diventi una catastrofe burocratico-amministrativa come quella, ancora in corso, generata dalla mancata restituzione ai cittadini dell'Iva sulla tariffa rifiuti".
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