Turismo culturale - al via il progetto Europetour

 

La Regione Marche è tra i partner di Europetour, progetto internazionale finanziato da Erasmus+

Turismo

Quali sono le caratteristiche professionali più richieste per lavorare nei settori della cultura e del turismo sia dalla Pubblica amministrazione che dagli altri stakeholder coinvolti? In che modo è possibile avvalersi delle potenzialità dei social media?

A queste e ad altre esigenze vuole rispondere EUROPETOUR, un nuovo progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma ERASMUS+, che coinvolge 8 paesi: Germania, Polonia, Austria, Romania, Bulgaria, Spagna, Italia and Belgio.

Partecipano al progetto cinque reti nel campo del turismo culturale dislocate in aree rurali che si trovano a diversi livelli di sviluppo: la rete KIRA nella regione Heilbronn-Franken in Germania, la rete “Kreativ Reisen Österreich - Creative Tourism Austria”, la rete polacco-tedesca “Klosterland”, la rete di chiese moldave attive in Bukovina (Romania) e “Future for Religious Heritage”, network internazionale, non profit impegnato nella difesa del patrimonio artistico e architettonico legato ai luoghi di culto in Ue.

Nondimeno, altre due regioni europee con meno esperienza - Cantabria in Spagna e Marche in Italia - potranno partecipare al progetto e costruire le proprie reti turistiche per tutta la durata dell'iniziativa.

Partner principale del progetto è l’associazione tedesca Kultur und Arbeit, che vanta una lunga esperienza nell’ambito del turismo culturale. Per i prossimi tre anni i partner coinvolti in EUROPETOUR si impegnano a sviluppare e a mettere in rete un’offerta tangibile e accessibile in Europa. In questo modo i turisti “culturali”, interessati cioè a visitare luoghi come castelli, monasteri e luoghi di culto, potranno organizzare molto più facilmente il proprio viaggio nelle regioni coinvolte dal progetto. Queste best practice potranno così essere replicate in altri contesti.

Questo il commento di Olivier de Rohan, presidente di FRH - Future for Religious Heritage: "Il patrimonio religioso, che rappresenta il più grande museo d’Europa, è a rischio e questi edifici spesso non sono adatti ai cambiamenti e alle evoluzioni della società moderna. Servono competenze e conoscenze innovative a livello internazionale affinché le generazioni future possano godere di questo inestimabile patrimonio".

FRH ha recentemente realizzato una ricerca indipendente in 8 paesi per capire l’interesse della popolazione europea nei confronti di questo patrimonio. Dai risultati è emerso che 4 europei su 5, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose, ritengono che i luoghi di culto (chiese, sinagoghe, moschee, monasteri) siano fondamentali per la società e vorrebbero che fossero più aperti al pubblico. Secondo l’indagine, all’ 87% degli europei non dispiacerebbe valorizzare questi tesori architettonici e artistici attraverso i circuiti turistici.

“Si tratta di un enorme successo per la nostra regione (Heilbronn-Franken), ricca e unica per il suo patrimonio culturale, ma anche per tutte le altre aree che aderiscono all’iniziativa", afferma il responsabile di progetto, l’imprenditrice tedesca Karin Drda-Kühn. "L’obiettivo è identificare i passi necessari per lo sviluppo del turismo culturale nelle aree rurali. In seconda battuta, stabiliremo le linee guida per gli stakeholder a livello locale nell’uso dei social media e del marketing online per la gestione del patrimonio e del turismo culturale, da tradurre in altre lingue e da diffondere in tutta Europa”.

Link
Mibact - Turismo, contributi per reti di impresa

Ricerca: "Secular Europe backs religious heritage"
Sito Europetour (attualmente solo in tedesco)

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