TiSA - Pe, piu' tutela per imprese e servizi pubblici
Secondo la plenaria i servizi pubblici Ue, come istruzione, sanità, servizi sociali, sicurezza sociale e servizi audiovisivi, dovrebbero esclusi dalle trattative sul TiSA
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Il TiSA: cos'è
Il TiSA (Trade in Services Agreement) è l'accordo commerciale che intende aprire i mercati dei servizi e modificare, in un'ottica di semplificazione, la normativa internazionale di settori chiave, come quelli relativi a licenze, servizi finanziari, telecomunicazioni, commercio elettronico, trasporto marittimo e mobilità dei professionisti.
Dal 2013, l'Accordo per la scambio dei servizi è in corso di negoziazione tra 23 membri dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) - Australia, Canada, Cile, Taipei cinese, Colombia, Corea, Costa Rica, Giappone, Hong Kong, Islanda, Israele, Liechtenstein, Mauritius, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Pakistan, Panama, Perù, Stati Uniti, Svizzera, Turchia - e Unione europea. Insieme, queste regioni rappresentano circa il 70% del commercio mondiale nel settore dei servizi.
I negoziati
Il 15° incontro negoziale è l'ultimo svoltosi finora nell'ambito del TiSA e ha avuto luogo a Ginevra dal 29 novembre al 4 dicembre 2015. I membri OMC coinvolti hanno affrontato in quell'occasione alcuni dei punti chiave della trattativa:
- la normativa interna,
- la trasparenza dei processi legislativi
- i servizi finanziari.
Inoltre, nell'ultimo round di trattative sono stati portati avanti i colloqui in materia di circolazione delle persone fisiche che forniscono servizi e le trattative bilaterali sull'accesso al mercato.
Il lavoro del Pe
Dopo l'approvazione da parte della commissione per il Commercio internazionale (INTA), anche la Plenaria del Pe ha votato - e approvato - ieri a Strasbrugo una serie di raccomandazioni con cui si chiede che i negoziati in corso sul TISA "si concludano con un accordo che faciliti l'accesso delle imprese Ue ai mercati internazionali", ma che, al contempo "non forzi l'Ue, le autorità nazionali e locali ad aprire i servizi pubblici alla concorrenza, ovvero non limiti il loro diritto di regolamentare nell'interesse pubblico".
Di seguito i principali punti della risoluzione, approvata con 532 voti favorevoli, 131 contrari e 36 astensioni.
Linee blu
Al fine di proteggere le imprese Ue da una concorrenza sleale nel mercato internazionale, gli europarlamentari propongono una serie di "linee blu" che la Commissione europea dovrà tenere a mente in fase di trattative con gli altri membri OMC. In particolare, le linee riguardano:
- reciprocità nell'accesso al mercato, poiché i servizi Ue sono già più aperti alla concorrenza straniera rispetto a quelli dei suoi partner. In particolare, il Pe pensa ai mercati degli appalti pubblici internazionali, delle telecomunicazioni, dei trasporti e dei servizi finanziari e digitali;
- limitazione delle pratiche restrittive dei Paesi terzi nei confronti delle imprese Ue, quali la localizzazione forzata dei dati e le limitazioni alla presenza di capitali stranieri;
- semplificazione delle procedure burocratiche per le PMI, attualmente incapaci di farsi strada tra le norme del commercio internazionale.
Linee rosse
I deputati hanno definitivo "linee rosse" i punti che, secondo loro, dovrebbero essere esclusi dai negoziati o essere oggetto di specifico riguardo. In particolare:
- esclusione dei servizi pubblici Ue, come istruzione, sanità, servizi sociali, sicurezza sociale e servizi audiovisivi,
- aggiornamento dei sistemi per la protezione dei dati dei cittadini Ue "a standard attuali e futuri",
- ammissione in Ue dei soli "lavoratori stranieri altamente qualificati, sotto contratto e per un periodo di tempo strettamente limitato",
- tutela del diritto dell'Ue, dei legislatori nazionali e locali "di legiferare nell'interesse pubblico, di cambiare idea e, se lo desiderano, rinazionalizzare i servizi che sono stati precedentemente aperti alla concorrenza privata",
- inclusione di una clausola di revisione che consenta a una parte di recedere dall'accordo o di sospendere gli impegni sulla liberalizzazione di un servizio, in caso di violazione delle norme sociali e del lavoro.
Diritti dei consumatori all'estero
Con la risoluzione approvata, gli eurodeputati chiedono, inoltre, maggiori tutele e informazioni più accurate per i consumatori europei che viaggiano e utilizzano i servizi all'estero, su questioni quali:
- tariffe di roaming,
- commissioni di pagamento delle carte di credito,
- protezione contro spam,
- pratiche di geoblocking.
I deputati, infine, sostengono la richiesta della Cina di aderire ai negoziati per il TiSA nell'ottica di una futura "multilateralizzazione" dell'accordo e, in ottica di una maggiore trasparenza, chiedono alla Commissione europea di fornire schede informative per il pubblico per spiegare ogni parte dell'accordo e di pubblicare i resoconti fattuali per ogni ciclo di negoziazione sui siti istituzionali dell'Ue.
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