Investimenti – Italia con Germania e Francia per difesa da acquisizioni extra UE

 

In una lettera congiunta alla Malmstroem, Roma, Berlino e Parigi chiedono protezione dalla "non reciprocità" di investimenti esteri tra Paesi UE e Paesi terzi.

China - Photo credit: Igor Bertyaev via Foter.com / CC BY-NC-SA

Export e investimenti - SACE, Mappa dei Rischi 2017

UE-Cina: Malmstroem, priorita' costruire ponti, non muri

Secondo quanto riportato da diverse agenzie di stampa internazionali, sarebbe nelle mani della commissaria UE al Commercio Cecilia Malmstroem una lettera firmata dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, insieme alla ministra dell’Economia e dell’Energia tedesca Brigitte Zypries e al ministro dell’Economia francese Michel Sapin, in cui si chiede a Bruxelles un sistema di difesa efficace contro le acquisizioni di aziende europee (soprattutto nel settore dell'high-tech) da parte di "Paesi non UE" caratterizzati da un alto livello di protezionismo.

Preoccupazione per l'espansionismo della Cina

Evidente, per quanto non esplicito, il riferimento all'espansionismo di Pechino. Negli ultimi mesi sono state numerose le acquisizioni di imprese tecnologiche UE da parte di controparti della Cina.

Tanto per citare il caso più famoso, a luglio 2016 l'azienda cinese leader degli elettrodomestici Midea ha acquisito l’intero pacchetto azionario di Kuka, società tedesca specializzata in robotica,mentre in Italia si parla già da tempo dell'interesse di Pechino per la Prysmian, azienda milanese specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nei settori energia e Tlc e di fibre ottiche.

Green economy - Cina, perche' partecipare a IE Expo e CIEPEC 2017

I ministri chiedono un sistema di protezione aggiuntiva

Alla luce di questo contesto, Italia, Germania e Francia chiedono a Bruxelles di attivare strumenti efficaci di protezione dalla "mancanza di reciprocità" nell'accesso agli investimenti esteri in Paesi che adottano misure protezionistiche e che non presentano condizioni da "economia di mercato" (Paesi in cui, quindi, il contesto economico è pesantemente influenzato dall'intervento dello Stato). Secondo i ministri, "regole squilibrate" in tal senso priverebbe l'UE di competenze e know how fondamentali per il settore manifatturiero.

La stessa mancanza di reciprocità esiste - e preoccupa - per quanto riguarda i mercati degli appalti. Nell'accedere alle gare emanate da Paesi extra UE, infatti, le imprese dell'Unione incontrano spesso pesanti ostacoli, che non valgono, invece, per le imprese dei Paesi terzi interessate a contratti in Europa.

Pur riconoscendo la presenza, nella legislazione UE, di una norma che conferisce agli Stati membri il diritto di "vietare investimenti stranieri che minaccino la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico", i ministri di Italia, Francia e Germania esortano quindi l'Esecutivo UE a predisporre un "meccanismo di protezione aggiuntiva, basato su criteri economici".

Investimenti esteri - Cina alla conquista dell'UE

Photo credit: Igor Bertyaev via Foter.com / CC BY-NC-SA

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.