Industria - Tajani e Marcegaglia, coordinare strumenti UE e nazionali
Secondo Antonio Tajani ed Emma Marcegaglia, per attirare gli investimenti in UE serve uno sforzo coordinato su mercato unico, crescita, riforme strutturali e libero scambio.
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Si sono incontrati nelle scorse ore a Bruxelles il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e la presidente di Business Europe Emma Marcegaglia, accompagnata dal direttore generale Markus Beyrer. Al centro dei colloqui, occupazione, crescita, competitività e futuro dell’Europa.
Per tornare a crescere e ad attirare investimenti, la politica industriale europea deve, secondo Tajani e Marcegaglia, mobilitare e coordinare tutti gli strumenti a disposizione sia a livello nazionale che europeo, dal completamento del mercato unico, alla gestione dell'economia, passando per le riforme strutturali e la politica commerciale.
Fondamentale è, inoltre che l'Europa garantisca una società aperta e basata sul libero scambio, sul rispetto delle regole, sull'equità e sulla concorrenza leale.
Il CETA – l'accordo di partenariato economico e commerciale UE-Canada - è, in tal senso, un "buon esempio" che, secondo i numeri uno del PE e di Business Europe, può contribuire a creare posti di lavoro e ad aiutare le PMI europee a crescere, mantenendo alti gli standard sociali, sanitari e di sicurezza.
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Approvato in seduta plenaria dal Parlamento europeo a metà febbraio, il CETA, lo ricordiamo, potrà applicarsi in via provvisoria già dal 1° aprile 2017, ma, poichè riconosciuto "accordo misto" dalla Commissione UE a luglio 2016, avrà bisogno della ratifica di tutti i Parlamenti nazionali e regionali dell'Unione per entrare in vigore definitivamente.
Durante l'incontro, Tajani e Marcegaglia hanno, inoltre, discusso della "necessità di una industria e di un mercato europeo della difesa", al fine di "sfruttare le economie di scala e promuovere interoperabilità e ricerca comune, evitando doppioni e sovraccapacità".
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